La Cina ormai prossima alla supremazia tecnologica: domina il Mobile World Congress di Barcellona

Alla più importante kermesse mondiale delle telecomunicazioni, 85000 visitatori hanno potuto vedere due radicali differenti visioni del futuro digitale, una delle quali è dominata dalla Cina, ormai prossima alla supremazia tecnologica!

di Alessandro Pompei

Come scrive l’Economista e saggista americano David Paul Goldman per Asia Times [1], storica agenzia di stampa in lingua inglese di Hong Kong, la Mobile World Congres di Barcellona, è la più importante e antica fiera al mondo dedicata alla telefonia mobile, che quest’anno ha visto la partecipazione di 85.000 visitatori, i quali hanno visitato la fiera tra il 27 febbraio e il 2 marzo scorso.
Quest’anno gli spettatori hanno potuto assistere a due visioni radicalmente diverse del futuro digitale, da una parte Huawei che occupava tutto il primo padiglione della fiera, dall’altra tutti i suoi principali competitor esclusa Apple, che si sono spartiti il secondo piano, nell’insieme la situazione sembra essere un’anteprima del nostro futuro tecnologico.
Tutto contro ogni pronostico, dal momento che appena due anni fa i media occidentali davano Huawei in inesorabile declino per via delle sanzioni dell’amministrazione Trump, le quali negavano alle aziende cinesi con Huawei in testa l’accesso a tutte le tecnologie statunitensi, chips di ultima generazione in primis [2].
Azione che infatti portò Huawei dal detenere quasi il 20% del mercato mondiale (superiore persino ad Apple) nel 2020 a meno del 5% oggi, ma mentre la divisione Smartphone di Huawei precipitava, altre divisioni si andavano consolidando e Huawei si affermava come principale fornitore mondiale di infrastrutture per le telecomunicazioni, per mezzo della sua totale autosufficienza nelle tecnologie meno avanzate come i processori a 28 nanometri (si segnala che l’industria cinese è riuscita negli ultimi mesi a produrre processori avanzati con transistor da 7 nanometri, comparabili con i processori di Intel e AMD commercializzati a partire dal 2021, sebbene l’autonomia in questo campo è ancora lontana [3]), ed attraverso il suo essere leader nelle applicazioni dell’intelligenza artificiale basate sul Cloud, molto usate nell’mining delle criptovalute, nell’industria manifatturiera e dei servizi, e leader nella fornitura di tecnologia digitale per una lunghissima serie di settori specifici a partire dall’automotive.
I funzionari di Huawei affermano di aspettarsi che il solo business automobilistico dell’azienda superi il picco dei ricavi raggiunto nel 2021 del business dei cellulari, anche la divisione energia rinnovabili genera fatturati imponenti a partire dalle tecnologie che utilizzano l’intelligenza artificiale nelle celle solari per migliorarne l’efficienza, ma assegnare la divergenza più grossa tra sviluppo tecnologico dell’occidente e quello con caratteristiche cinesi è il 5G, sostanzialmente in tutte le città cinesi oggi ci si collega a infrastrutture 5G che permettono velocità di download superiori ai 300 Megabyte per secondo, mentre secondo una lunga ricerca pubblicata da Tom’s guide un anno fa, negli USA saremo fermi a poco più di 70 Megabyte per secondo, non una grande rivoluzione rispetto ai 40 garantiti dal 4G [4].
Secondo Goldmann Inoltre In Germania gli utenti con telefonini 5G ottengono un segnale 5G solo per piccole frazioni di tempo mentre per la maggior parte continuano a basarsi su infrastrutture 4G, un ritardo giustificato [5].
Come hanno affermato i CEO di Orange telecome e Deutsche telekom durante una conferenza al mobile World Congress il grosso del traffico sui telefonini europei è dovuto a una manciata di fornitori di contenuti per l’intrattenimento da Netflix a Facebook passando per Google e Amazon, per questi contenuti la banda che c’è in Europa è più che sufficiente, ed i loro clienti non sarebbero interessati a pagare di più per sostenere i costi dell’investimento, a loro avviso i miglioramenti possibili non giustificano gli investimenti per implementare le infrastrutture, ma l’economia della banda larga mobile in Cina è completamente diversa, secondo Paul Scanlan, consigliere del presidente del settore carrier di Huawei. In una conferenza stampa del 28 febbraio, Scanlan ha affermato che le applicazioni industriali del 5G avevano generato così tanto traffico in upload che presto la nuova rete sarebbe diventata obsoleta.
Come mostrano le Stime di Huawei oltre 10.000 compagnie cinesi hanno costruito network dedicati o privati basati su tecnologia 5G, comprese oltre 6.000 aziende manifatturiere, questo si confronta con un totale di 171 reti 5G private al di fuori della Cina, di cui meno di 20 sono fabbriche.
“Questo perché il governo cinese sta spingendo le aziende manifatturiere ad adottare 5G e AI”, ha detto uno specialista di Huawei.
I network dedicati 5G abilitano l’utilizzo di una quantità gigantesca di dati in tempo reale da parte di algoritmi di intelligenza artificiale, ad esempio milioni di fotografie di merci che si muovono sui nastri trasportatori vengono caricate ogni ora nel cloud dove vengono processate e restituiscono istruzioni precise ai macchinari impiegati nel settore industriale, nei pozzi petroliferi, nelle miniere e centinaia di altri comparti.
Le reti 5G dedicate consentono ai produttori di applicare l’intelligenza artificiale al controllo di qualità dei prodotti e consentono ai robot industriali di comunicare direttamente tra loro all’interno della fabbrica per provvedere alla manutenzione preventiva delle attrezzature strumentali, consentono ai medici di eseguire la Diagnostica sui pazienti in ambulanza in viaggio verso l’ospedale e rendono finalmente possibile la chirurgia robotica dal remoto.
Già nel 2019 presso il China unicommt Research Center la bassa latenza delle tele
comunicazioni 5G ha reso possibile effettuare con successo il primo intervento robotico controllato da remoto su un animale e proprio lo scorso febbraio un chirurgo cinese ha eseguito un intervento chirurgico alla cistifellea su un paziente a 4.700 km di distanza, è il cuore della quarta rivoluzione industriale, che però non sta vedendo sotto gli occhi occidentali. [6]
Tutto questo accade mentre Erickson e Nokia i principali competitori europei di Huawei durante la fiera non hanno presentato Nessuna nuova applicazione di servizi per le aziende basati su tecnologia 5G e il responsabile comunicazione di Erickson ha detto a Goldman che l’azienda non ha nemmeno a disposizione i numeri sui network privati 5G che hanno costruito, mentre le aziende in Cina sono già allo step successivo, il 5G e mezzo.
Il 5.5G come dichiarato da Huawei sarà più veloce più automatizzato e più intelligente del 5G, ed offrirà capacità di rete 10 volte maggiori, che si tradurranno in opportunità 100 volte maggiori.
Huawei prevede che l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti saranno i primi ad adottare il 5.5G L’Export cinese ha vissuto una grossa battuta d’arresto verso i mercati europeo e statunitense nell’ultimo anno, ma segnato da un incredibile più 20% nei confronti dei paesi dell’Asian [7] la cui parte del leone l’avrebbero interpretata proprio le infrastrutture digitali, un fenomeno globale.
A detta di Denis Goldman, siamo nel bel mezzo di una nuova grande ondata di globalizzazione che attirerà miliardi di nuovi partecipanti nell’economia globale e che invece di essere guidata dall’occidente sarà guidata dalla Cina, le infrastrutture digitali made in Cina e tutti i servizi che abilitano, permettono a un coltivatore di peperoni in Bangladesh di utilizzare una fotocamera ad alta velocità per scansionare i peperoni secchi sul nastro trasportatore e utilizzare un programma di intelligenza artificiale per individuare i pezzi difettosi o a una banca in Kenya di concedere micro prestiti a piccoli commercianti nei villaggi, utilizzando la geolocalizzazione per verificare la loro attività.
Il più grande impatto della connettività digitale nel Sud del mondo sarà quello di aprire i mercati dei capitali mondiali a diversi miliardi di persone che avranno l’opportunità di vendere in un mercato globale attraverso connessioni istantanee.
L’impatto è paragonabile ai velieri a lunga percorrenza del XVI secolo o alle ferrovie del XIX secolo, tranne per il fatto che sta avvenendo molto più velocemente e su scala molto più ampia, conclude D. P. Goldman.
In merito a ciò, è indicativo riportare ciò che evidenzia il giornalista e fisico italiano Giuliano Marucci (storica colonna della trasmissione Report), il divario tecnologico che sta lasciando l’Occidente dietro alla Cina, ed è forse una grossa parte delle ragioni dietro alle tensioni crescenti, è stato oggetto d’interesse da parte di un rapporto pubblicato lo scorso 2 Marzo dall’l’Australian Strategic Policy Institute, secondo cui la Cina ha costruito le basi per posizionarsi come la principale superpotenza scientifica e tecnologica del mondo, stabilendo un vantaggio a volte sbalorditivo nella ricerca ad alto impatto nella maggior parte dei settori tecnologici critici ed emergenti.
Su 44 tecnologie passate al setaccio dal rapporto, la Cina si posiziona stabilmente sul primo gradino del Podio addirittura in 37 casi, dallo spazio alla robotica, dall’energia all’ambiente, passando per biotecnologia, intelligenza artificiale, materiali avanzati e tecnologie quantistiche.
Per alcune tecnologie tutti i 10 principali istituti di ricerca del mondo hanno sede in Cina e generano collettivamente articoli accademici ad alto impatto 9 volte superiori rispetto al secondo paese classificato, che nella maggioranza dei casi sono gli USA.
Il rapporto dell’Australian Strategic Policy Institutute vede soprattutto nella pianificazione politica centralizzata, che segue ovviamente ad una specifica volontà politica la ragione del loro successo.
All’orizzonte si sta quindi profilando un mondo diviso in due blocchi, uno occidentale che seguendo gli Stati Uniti si isola barricandosi dietro al protezionismo, nella speranza di ostacolare lo sviluppo tecnologico dei concorrenti, ma all’interno del quale gli Stati Uniti hanno anche iniziato ad azzoppare gli storici alleati europei, in quello che è un subdolo tentativo di riequilibrare la bilancia commerciale soprattutto verso l’UE, si veda la natura dell’Inflation Reduction Act dell’amministrazione Biden.
E dall’altro un mondo sia pure più povero ma sempre più interconnesso ed avanzato.

Note:
[1] https://asiatimes.com/2023/03/digital-worlds-diverge-at-world-mobile-congress/
[2] https://edition.cnn.com/2020/08/17/tech/huawei-us-sanctions-hnk-intl/index.html
[3] https://www.tomshardware.com/news/smic-mass-produces-14nm-nodes-advances-to-5nm-7nm
[4] https://www.tomsguide.com/features/5g-vs-4g
[5] https://www.opensignal.com/2022/09/14/analyzing-the-5g-experience-in-germanys-cities-and-how-it-has-changed
[6] https://www.huawei.com/en/huaweitech/industry-insights/outlook/mobile-broadband/wireless-for-sustainability/cases/worlds-first-remote-operation-using-5g-surgery
[7] https://asiatimes.com/2023/02/digital-infrastructure-propels-new-se-asian-tigers/