L’ambasciatore Usa a Roma Eisenberg, ‘la Cina è pericolosa’, ‘l’Italia è un esempio nella lotta al Covid’

AdnKronos

L’ambasciatore statunitense a Roma, Lewis Eisenberg, ha rilasciato un’intervista all’AdnKronos, gentilmente concessa a Notizie Geopolitiche, in cui tocca vari temi, dalla sfida lanciata dalla Cina al coronavirus, alla Libia. “Cosa mi porterei via dall’Italia? La gente. E avrei voluto incontrare è Leonardo”.

– Ambasciatore Eisenberg, quale opinione ha circa il possibile cambio di posizione del governo italiano rispetto all’azienda cinese che dovrebbe sviluppare il 5G nel nostro Paese e alla richiesta del ministro degli Esteri Luigi Di Maio di “un perimetro di sicurezza cibernetico europeo”?
“Aspettiamo di vedere come si procederà esattamente, ma per noi Huawei rappresenta una minaccia alla sicurezza. I cinesi, il Partito comunista cinese, avrebbero accesso al nucleo dei loro centri nevralgici. E noi non possiamo permetterci che agli scambi così importanti che abbiamo con l’Italia attraverso ogni canale possa avere accesso un’altra parte”.

– La Cina tuttavia rappresenta una sfida, per quanto bollata nei giorni scorsi dal segretario di Stato Mike Pompeo come “una nuova tirannia”..
“La Cina è un Paese interessante, generalmente è definito pericoloso per le sue azioni. Hong Kong è un buon esempio di un’azione intrapresa dalla Cina per cui il Paese può essere definito molto pericoloso, non è il popolo cinese, ci sono 1,3 miliardi di cinesi”. Ma “c’è il Partito comunista cinese che intraprende azioni nel Pacifico per assumere il controllo di isole che sono territorio internazionale, che viola l’accordo che il Regno Unito aveva con la Cina su Hong Kong, che attua il furto di proprietà intellettuale, causando danni economici ad altri Paesi: tutto questo la rende pericolosa”.

– Ritiene quindi pericolose le azioni della Cina nello scenario internazionale?
“Ce ne è abbastanza che possa essere portato come prova dall’Italia, da altri Paesi europei, dagli Stati Uniti, nell’ambito dell’Organizzazione mondiale per il commercio e dell’Organizzazione mondiale della sanità, dove la presenza cinese finisce per creare svantaggi ad altri membri di queste organizzazioni”. La Cina, “rappresenta un pericolo significativo, ma speriamo ci sia un’opportunità per cambiare il modo in cui opera, in modo che ci sia un soggetto che partecipa in modo costruttivo allo stato di diritto a cui aderisce il resto del mondo”.

– Che pericolo avverte come immediato?
“C’è preoccupazione per la sicurezza dei porti e delle infrastrutture italiani, che sono oggetto di interesse da parte della Cina: i porti sono una parte cruciale delle infrastrutture per l’Italia, ci sono tanti porti grandi, importanti, di recente ho visitato Trieste e Venezia, sono stato a Genova. C’è il timore che i cinesi vogliano entrare nei porti e nelle infrastrutture più importanti, hanno avuto successo in altri posti, c’è preoccupazione per la sicurezza di questi porti”.

– E sulla crisi libica?
“La Libia è importante per la pace e per il dossier immigrazione per l’Italia e per tutta l’Europa. Gli Stati Uniti ne sono consapevoli, stiamo lavorando in cooperazione con l’Italia per cercare di capire come negoziare per far sì che la Libia resti in mano ai libici e fermare l’immigrazione. Parliamo con una voce forte e c’è una comunicazione costante con l’Italia sulla Libia che deve continuare. Speriamo che Russia e Turchia risolvano e si decidano a lasciare la Libia”.

– Parliamo di coronavirus: cosa ne pensa delle misure messe in atto dall’Italia?
“L’Italia è stata un modello nella crociata contro il coronavirus e, sono fiducioso, continuerà a essere un esempio. Sono stato qui durante tutto il periodo della pandemia. Dal giorno in cui ho messo piede in Italia e anche prima ho provato grande affetto per il Paese, Vivendo qui durante il Covid ho poi affiancato all’affetto un’incredibile ammirazione, il popolo italiano è molto indipendente e forte, è convincente e allo stesso tempo indipendente, ma ha ascoltato unito il governo, il presidente Conte, il ministro Di Maio, il Parlamento ed il popolo hanno agito uniti, tutti insieme. E così hanno abbattuto questo virus maligno meglio di chiunque altro finora, l’Italia è un grande esempio di cosa fare e sono fiducioso che gli italiani continueranno a essere un esempio in prima linea in questa crociata”.

– Lei ormai risiede in Italia da tre anni: cosa si porterà dietro di questa esperienza nel nostro Paese?
“E’ facile rispondere, la gente, e se si potesse fare un miracolo, il personaggio che avrei voluto incontrare è Leonardo. Il popolo italiano è cosi accogliente, io non parlo italiano, lo sto imparando, siamo stati così ben accolti, la gente è così calorosa, è facile vedere come l’intelletto di Leonardo, dell’impero romano o della cultura sia nata da un popolo che ha tali qualità intellettuali, l’Italia continuerà a essere un paese in prima fila”.