L’arte è il legame fra gli Usa e l’Italia. Ce ne parla Alain Elkann

a cura di Valentina Busiello

Alain Elkann, presidente della FIAC (Foundation for art and culture) con sede a New York, è giornalista e scrittore italiano, insegnante di letteratura comparata in università statunitensi, inglesi e israeliane.
Per Elkann “il mondo americano e il mondo italiano sono sempre stati vicini, c’è un reciproco amore, un filo rosso conduttore”.

– Presidente Elkann, facciamo un viaggio descrivendo il grande patrimonio culturale, artistico, paesaggistico, archeologico e culinario del nostro paese. Può illustrarci l’operato della Fondazione FIAC, che ha contribuito a portare nei maggiori musei americani capolavori assoluti dell’arte italiana?
“Fin dall’inizio, circa quindici anni fa, ho contribuito a far nascere la Foundation for Italian Art and Culture con l’allora ministro dei Beni culturali Giuliano Urbani, l’ambasciatore Daniele Bodini e altri prestigiosi soci fondatori.
La Fondazione ha portato apolavori provenienti dai maggiori musei italiani nei grandi musei degli Stati Uniti, a New York, Washington, San Francisco, ma anche in luoghi più lontani come l’Alabama, l’Oregon, il Nevada…
Lo scopo della Fondazione è quello di portare in tanti luoghi degli Stati Uniti le nostre opere d’arte più prestigiose perché continui ad essereci attenzione al patrimonio artistico italiano, ad esempio abbiamo portato “La Fornarina” di Raffaello dal museo Barberini di Roma alla Frick Collection di New York, i musei di Huston e di Indianapolis. Sempre alla Frick Collection abbiamo portato dalla pinacoteca di Parma “La schiava Turca” del Parmigianino e dal museo di Capodimonte di Napoli “L’Antea”, sempre del Parmigianino.
La lista dei capolavori di Caravaggio, Piero della Francesca, Tiziano, Raffaello, Leonardo Da Vinci, Giorgione, Pontormo, Cagnacci… sarebbe lunghissima. Sono stati esposti in alcuni grandi musei americani come il Metropolitan di New York, la National Gallery di Washington, il Getty Museum di Los Angeles, il Legion of Honor Museum di San Francisco, il Kimbell Art Museum di Forthworth in Texas e molti altri.
L’accoglienza è stata dovunque straordinaria, perché l’Italia è da sempre il viaggio culturale più formativo attraverso i secoli per il suo infinito patrimonio di bellezza che va dai siti archeologici di Pompei, Ercolano, Paestum, Agrigento, Roma alle città come Firenze, Venezia, Siena, Assisi, Napoli, Palermo, Lecce… un viaggio tra musei, chiese, sacromonti, biblioteche, teatri lirici e meravigliosi giardini, il patrimonio italiano spazia dalle rovine archeologiche grecche, etrusche e romane, dal Rinascimento al Barocco, al Neoclassico fino ai giorni nostri.
È importante aggiungere al nostro patrimonio l’arte del design, l’eccellenza nel restauro e l’artigianato come le botteghe orafe di Firenze o le fornaci dei vetri di Murano.
L’architettura non può prescindere da una lunga storia di gegni quali Vitruvio, Bernini, Bramante, Michelangelo, Alberti, Palladio, fino ad architetti come Terragni, Nervi, Ponti e Piano”
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– Progetti in cantiere?
Abbiamo realizzato un libro che uscirà in ottobre, che racconterà tutto il lavoro fatto dalla FIAC. Nello stesso tempo continueremo a dare ogni anno un premio ad una personalità americana che si è distinta con il suo lavoro per l’Italia; e ad una personalità italiana che si è distinta con il suo impegno verso gli Stati Uniti.
Nel corso degli anni abbiamo già premiato Gabriele Finaldi, direttore del National Gallery di Londra, Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, Salvatore Settis, archeologo e storico dell’arte nonché direttore della Scuola Normale di Pisa.
E tra gli americani Richard Armestong, direttore del museo Guggenheim, Collin Bailey, direttore della Morgan Librery di New York, Keith Christiansen chairman, del dipartimento dei quadri europei del Metropolitan di New York
Per quanto riguarda la gastronomia e i vini italiani, essi hanno avuto un grandissimo successo negli Stati Uniti e raggiunto e talvolta superato i prodotti francesi, che per molti anni erano guardati come leader assoluti.
E’ importante ricordare che oggi molti artisti contemporanei italiani sono conosciuti presso i musei e i collezionisti americani, così come in Italia hanno lavorato e sono molto noti grandi artisti contemporanei americani.
Resta da dire quindi che il rapporto culturale e artistico, per non parlare poi di musica, opera lirica, balletto e teatro, rappresenti un legame imprescindibile tra l’Italia e gli Stati Uniti”
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Si Ringrazia per la collaborazione la Dottoressa Osanna Visconti.