di Giuseppe Gagliano –
Uno dei dati geopolitici più interessanti è certamente la progressiva asianizzazione dei paesi del Golfo. Allo scopo di dimostrare la credibilità di questa tesi riteniamo opportuno fare riferimento ad alcuni esempi che illustrano in modo evidente questo graduale spostamento del baricentro geopolitico.
– Nel 2017 sia l’Arabia Saudita che gli EAU, con lo scopo di contenere ed insieme arginare la proiezione di potenza del Qatar e il suo finanziamento ai gruppi terroristici, hanno esercitato rilevanti pressione sugli Stati Uniti per ridimensionare in modo considerevole i loro rapporti bilaterali con il Qatar. Approfittando di questi contrasti la Turchia, l’Iran e l’India hanno investito risorse di carattere economico oltre che infrastrutturali proprio nel Qatar.
– Per certi versi ancora più significativo, è certamente legato alle alle importazioni di petrolio. Quattro quinti delle importazioni di petrolio dei paesi del Golfo passa attraverso lo stretto di Malacca, il Canale di Suez e lo Stretto di Hormuz come ampiamente noto.Ebbene ,gran parte del commercio indiano transita proprio attraverso il Canale di Suez o attraverso lo Stretto di Malacca. Inoltre il consumo di energia che viene fatto dai paesi asiatici sarà destinato a raddoppiare e saranno certamente i paesi arabi a dover soddisfare questa richiesta.
– Il ruolo del petrolio in generale. Non è un caso che due delle principali compagnie petrolifere del Golfo e cioè la Saudi Aramco della Arabia Saudita e l’Adnoc degli Emirati stanno cercando di diventare i principali fornitori di petrolio e di gas per l’Asia.
– Proprio gli Emirati Arabi Uniti hanno firmato accordi commerciali per realizzare nuove esplorazioni di gas sia in Thailandia che in Vietnam. A tale proposito è significativo il fatto che il re Saudita abbia nel 2017 fatto numerosi viaggi attraverso la Malesia, l’Indonesia, il Giappone e la Cina con lo scopo di porre in essere infrastrutture petrolchimiche per le importazioni di petrolio del regno.
– Un altro esempio è relativo al fatto che sia il Kuwait che il Qatar stanno investendo in infrastrutture petrolchimiche in Indonesia.
– La bilancia commerciale tra Asia e paesi del Golfo: se i paesi del Golfo esportano petrolio e oro in India a loro volto importano dall’India gioielli e tessuti per un valore di circa 200 miliardi di dollari l’anno, il commercio cinese con i paesi del Golfo ammonta a quasi 180 miliardi di dollari l’anno.
– La Cina ha fatto investimenti nei giacimenti petroliferi degli EAU attraverso l’acquisizione di quote di partecipazione nelle operazioni di trivellazione della Adnoc emiratina.
– Nel 2018 la Corea del sud ha firmato accordi con gli EAU sia per la fornitura di impianti per centrali nucleari sia per l’addestramento delle forze speciali.
– Infine come trascurare la joint venture tra la Mubadala Investment Company degli emiratini e la China Development Bank cinese? O l’investimento di Alibaba di 600 milioni di dollari per la costruzione negli Emirati Arabi Uniti di imprese specializzate nella robotica e nella telefonia mobile?
Una delle conclusioni rilevanti sotto il profilo geopolitico è certamente il fatto che l’Asia sta iniziando un graduale distacco economico e strategico dall’occidente per avvicinarsi progressivamente ai paesi del Golfo. Non a caso la tradizionale politica americana di proteggere esclusivamente il flusso di petrolio dell’Arabia Saudita sta cedendo il passo alla vendita di armi da parte americana alle nazioni del Golfo e al contenimento dell’Iran.