Libano. Avviati gli accordi con Israele sul loro confine marittimo conteso

di Alberto Galvi

Israele e Libano hanno avviato colloqui indiretti sul loro confine marittimo, oggi conteso. L’annuncio arriva solo dopo poche settimane che Israele e due Stati arabi del Golfo, Emirati Arabi Uniti e Bahrein, firmassero gli accordi mediati dagli Usa per normalizzare le loro relazioni.
Gli Usa e le Nazioni Unite stanno agendo come mediatori nei negoziati iniziati la scorsa settimana presso la sede della missione di mantenimento della pace delle Nazioni Unite nella città libanese di Naqura.
Libano e Israele hanno dichiarato la sovrapposizione dei confini nel Mar Mediterraneo orientale e una risoluzione della controversia consentirebbe loro di sfruttare i giacimenti di gas naturale in mare aperto senza conflitti.
Entrambi i Paesi potrebbero trarre un significativo vantaggio economico dalla delimitazione del loro confine marittimo, in quanto consentirebbe loro di perseguire la produzione di gas naturale nell’area.
La questione contesa è un’area di 860 chilometri quadrati del Mar Mediterraneo nella quale sia Israele che il Libano affermano essere all’interno della loro EEZ (Exclusive Economic Zone).
Oltre alla lite sul confine marittimo i due Paesi sono in disaccordo su un muro di confine che Israele ha iniziato a costruire nel 2018. Sempre nello stesso anno Beirut ha concesso la licenza al gruppo italiano Eni, a quello francese Total e a quello russo Novatek per eseguire la prima esplorazione energetica offshore del Libano.
Le due parti non hanno relazioni diplomatiche, per cui i negoziati sono solo di natura tecnica e non intendono esplorare alcuna normalizzazione delle relazioni. I due Stati confinanti sono rimasti tecnicamente in guerra dal conflitto arabo-israeliano del 1948-49.
Sebbene non vi sia un confine terrestre concordato tra di loro, si sono impegnati in un cessate-il-fuoco lungo la cosiddetta Linea Blu. Il confine è stato tracciato dalle Nazioni Unite dopo che le forze israeliane si sono ritirate dal Libano meridionale nel 2000, ponendo fine a 22 anni di occupazione.
Questa è una delle frontiere più tese della regione, dove le forze israeliane hanno affrontato quelle dell’esercito libanese e del gruppo militante sciita Hezbollah, sostenuto dall’Iran, e le forze di pace UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon), che tentano di mantenere la calma tra le diverse parti in causa.
Inoltre Israele e Hezbollah hanno combattuto nel 2006 una guerra che è durata un mese e si è conclusa con un cessate-il-fuoco mediato dalle Nazioni Unite.
Il cambio di rotta del Libano è arrivato da quando il Paese sta affrontando una pesante crisi, poiché la sua economia è stata schiacciata da una montagna di debiti e per questo motivo vuole sviluppare un’area per operazioni di petrolio e gas che potrebbero portare le necessarie entrate nel Paese dei cedri.
All’inizio di quest’anno il Libano ha iniziato le perforazioni offshore e si prevede che prenderanno il via nei prossimi mesi le perforazioni di gas nell’area contesa con Israele.