Libia. Haftar in visita a Roma, incontra Alfano e Pinotti

di Vanessa Tomassini –

A pochi giorni dalla fatidica data del 17 dicembre, cioè a due anni dagli accordi di Skhirat – oggi più che mai solo una ricorrenza più che una scadenza – il generale Khalifa Haftar, capo del Libyan National Army, nel pomeriggio di ieri ha incontrato a Roma il ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, ed il ministro della Difesa Roberta Pinotti, per fare il punto della situazione in Libia, in vista delle prossime elezioni alle quali il generale sarà candidato, come da indiscrezioni fatte dall’Alto rappresentante della Missione di Supporto delle Nazioni Unite in Libia (Unsmil), Ghassan Salamè.
L’incontro è stato occasione per il capo della Farnesina per riaffermare la piena fiducia nell’operato di Salamè, sottolineando che “Le elezioni sono un treno la cui destinazione è segnata. L’unica questione aperta resta la velocità”. Il generale da parte sua ha sottolineato gli sforzi fatti dai suoi uomini e dal popolo libico nella lotta al terrorismo, seppur con una classe politica inadeguata e divisa.
Con il ministro della Difesa il focus si è spostato sull’immigrazione e sulla presenza italiana nel Paese. L’Italia è impegnata in Libia con l’ospedale da campo a Misurata e con le navi in supporto alla Guardia costiera locale a largo di Tripoli. L’Italia inoltre supporta le strategie del G5 Sahel, un piano per affrontare i fenomeni illeciti che derivano dalla macro-area del Sahel, da cui dipende la stabilità di tutto il Mediterraneo. Tale impegno è stato confermato anche nell’ultimo Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, lo scorso 8 dicembre.
Già nei recenti meeting si era discusso dell’importanza di un’eventuale missione italiana nel confine sud della Libia con Niger, Ciad e Mali, per il controllo delle frontiere e per facilitare le operazioni di rimpatri volontari delle Agenzie delle Nazioni Unite.
L’incontro ha fatto seguito alla recente visita del ministro Marco Minniti al presidente del Governo di Accordo nazionale, Fayez al-Serraj, a Tripoli, durante la quale Libia e Italia hanno concordato l’istituzione di un centro operativo congiunto per identificare i trafficanti di migranti. Il centro sarà composto da rappresentanti della guardia costiera libica, dal dipartimento per l’immigrazione clandestina, dal procuratore generale libico e dei servizi di intelligence, insieme alle controparti italiane.