Libia. Haftar, ‘Tripoli deve essere liberata’ e considera l’Italia un nemico

di Ahmed Ali –

“Tripoli deve essere liberata, non può rimanere in mani viziate. Le forze armate si muovono solamente dopo calcoli accurati, ci muoveremo verso Tripoli nel momento opportuno”. Lo ha affermato il comandante generale del Libyan National Army (LNA), Khalifa Haftar, parlando giovedì scorso ai leader tribali di Bengasi. Le indiscrezioni del meeting, trasmesso in diretta da diverse TV satellitari, erano già trapelate nei giorni scorsi su diversi media. Sabato pomeriggio è arrivata la conferma da parte del portavoce del LNA Ahmed al-Mismari. “Siamo impegnati nell’accordo di Parigi, ma se c’è qualche ostacolo adotteremo una posizione diversa”, ha dichiarato il generale Haftar, aggiungendo che “supportiamo pienamente le elezioni, ma devono essere legittime, perché altrimenti l’esercito agirà”.
Parole dure anche nei confronti dell’Italia, che di recente ha escluso il generale e tutta la regione orientale dalle visite ufficiali dei suoi ministri, i quali si sono limitati a visitare il governo imposto dalle Nazioni Unite. “Non siamo soli a questo mondo, certamente noi possiamo sederci ed accordarci su ciò che è meglio o in favore della Libia, ma siamo arrivati ad un momento di adorazione in cui vediamo dei libici parlare a nome dell’Italia malgrado siano a conoscenza del fatto che quelli sono nemici”. Le parole di Haftar sono una vera dichiarazione di inimicizia o riflettono l’amarezza di tanti cittadini libici che si sono sentiti abbandonati dall’Italia? La risposta potrebbe arrivare molto presto, quando il generale accetterà o meno l’invito di Roma alla conferenza sulla Libia in programma per il prossimo novembre, e sulla quale per il momento vi sono più dubbi che certezze.