Libia. Tripoli, timori per la reazione delle milizie alle dichiarazioni di Pashagha

di Vanessa Tomassini

La Missione di Sostegno delle Nazioni Unite in Libia (UNSMIL) rileva con preoccupazione i tentativi di minare l’integrità delle istituzioni libiche, incluso il Ministero degli Interni. “Ribadiamo il nostro pieno sostegno alla riforma del settore della sicurezza e chiediamo l’applicazione della legge”, ha comunicato la Missione in un tweet.
Dopo le dichiarazioni del ministro Fathi Pashagha sul ruolo pericoloso svolto dalle milizie a Tripoli e i problemi dell’intelligence libica, un membro della Brigata Nawasi, un gruppo armato con ideologia islamista che controlla ampie zone della capitale Tripoli, ha minacciato il Ministero dell’Interno e il Governo di Accordo Nazionale (GNA), accusandoli di aver portato “terroristi siriani” a Tripoli.
Va detto che gran parte delle milizie sono state sconfitte dalle operazioni militari del Libyan National Army (LNA) iniziate lo scorso 4 aprile. I gruppi armati della Tripoli Protection Force hanno perso molti uomini negli assi di combattimento di Tariq al-Matar, Ain Zara, Zawiya, Qasr Ben Gashir e in altri sobborghi a sud di Tripoli e non sono in grado di condurre attacchi sul terreno, ma continuano a difendere le proprie posizioni.
Per quanto riguarda le accuse della milizia Nawasi, il ministro degli Esteri del GNA, Mohamed Siala, ha spiegato che i combattenti siriani presenti a Tripoli sono in possesso di un passaporto turco e sono arrivati in Libia in sostegno e su richiesta del Governo libico ad Ankara.