Lituania. Il Parlamento ha approvato una legge per negare l’ingresso ai richiedenti asilo

di Alberto Galvi

Tra lo sgomento degli attivisti per i diritti civili, il Parlamento lituano ha approvato una legge volta a rendere legale il diniego delle richieste di asilo. Il proposito dei legislatori è quello di contrastare l’immigrazione clandestina dalla Bielorussia, ma anche in ambito Ue si è sospettato che l’anomalia afflusso di richiedenti asilo fosse una rappresaglia del regime di Alexander Lukashenko in risposta alle sanzioni internazionali.
La Lituania era già impegnata dal 2021 nei cosiddetti respingimenti, quando migliaia di migranti e rifugiati, principalmente dal Medio Oriente e dall’Africa, hanno iniziato a tentare di entrare nell’Unione Europea attraverso la Lituania, la Lettonia e la Polonia.
Il prossimo passaggio della legge prevede la firma del presidente lituano, e gli attivisti hanno affermato che si rivolgeranno a lui per il veto.
La Lituania ha terminato lo scorso anno la costruzione di una recinzione di filo spinato di quattro metri lungo il confine con la Bielorussia per contrastare l’immigrazione clandestina, che si estende per circa 550 chilometri, mentre l’intero confine è lungo quasi 700 chilometri. Da allora il numero di tentativi di attraversamento è diminuito.
Negli ultimi anni anche la Polonia ha regolarmente fatto ricorso a respingimenti al confine con la Bielorussia. L’azione controversa è consentita dalla legge polacca, attraverso un decreto del ministero degli Interni e la legge sugli stranieri.