Macron in Egitto per vendere armi. E sui diritti civili ‘ho consegnato ad al-Sisi una lista’

di Guido Keller

Il presidente francese Emmanuel Macron si è recato in visita in Egitto, al Cairo, dove ha incontrato l’omologo Abdel Fatah al-Sisis con lo scopo di rafforzare il partenariato strategico attraverso la firma di una trentina di contratti di cooperazione.
I due hanno discusso di Medio Oriente e Nord Africa, con particolare attenzione alla crisi libica dove l’asse è con Khalifa Haftar, di terrorismo e di contrasto all’immigrazione illegale, ma anche di accordi sulle energie rinnovabili, sullo sviluppo dei trasporti, di scambi commerciali, in particolare per il settore agroalimentare e della fornitura di armi.
Davanti alle critiche interne ed esterne per la doppia misura di Macron sui diritti civili, per cui il ha puntato in questi giorni il dito contro il venezuelano Maduro per poi dialogare con l’egiziano al-Sisi (per Human Rights Watch dal suo insediamento sono stati imprigionati e torturati oltre 60mila oppositori), il presidente francese ha fatto sapere “di aver consegnato al capo di Stato egiziano una lista di individui che ci sembrano più evidenti o più importanti”,oggetto di violazione dei diritti umani. Per Macron la “stabilità va di pari passo con l rispetto dei diritti civili”.
Tuttavia pecunia non oltet, e la visita in Egitto è servita a Macon soprattutto per tutelare gli affari economici con un paese dove la Francia ha già 4 miliardi di investimenti. E se ha parlato della crisi palestinese con un paese che dialoga con entrambe le parti e quindi con Israele (che riconosce), ha anche perfezionato la vendita di 12 aerei da guerra Rafale, che ufficialmente l’Egitto usa per combattere il terrorismo nel Sinai, navi e un satellite militare per un valore di un miliardo di euro. Non poco in un paese dove la gente arranca per arrivare alla fine del mese, con il Pil pro capite di 3.700 dollari (per potere d’acquisto 13mila dollari).