
di Alessio Cuel –
Matteo Salvini vola a Madrid per rinsaldare i legami con l’estrema destra europea, proprio nei giorni dell’uscita del libro di Giacomo Salvini, che evidenzia le tensioni tra il leader leghista e Fratelli d’Italia.
Nella capitale spagnola, Santiago Abascal riunisce i leader del gruppo europeo dei Patrioti, tra cui Marine Le Pen, Viktor Orbán e lo stesso Salvini. Un vertice nel quale riecheggia la “Reconquista” del 718, quando i cristiani contrastarono la conquista musulmana della penisola iberica.
Dal palco, il vicepremier italiano rivendica la sua assoluzione nel processo Open Arms: “Ringrazio tutti per l’appoggio durante questi tre anni. Finalmente abbiamo vinto. Ha perso Pedro Sánchez, hanno perso le ONG di sinistra”.
Immigrazione, agenda globalista, ideologia woke, burocrazia europea e ambientalismo sono i bersagli principali dell’evento, che raduna circa 2000 persone. Un’area politica che si sente rafforzata dalla nuova presidenza Trump e che trova in Javier Milei, presente in video, un ulteriore punto di riferimento.
Guardando all’Europa, Salvini attacca il cancelliere tedesco Scholz, colpevole di aver definito Trump una minaccia: “Se non gli piace, espatri in Groenlandia”. Intanto, il 23 febbraio si avvicina e con esso il voto in Germania, primo snodo cruciale dell’anno.
Il gruppo dei Patrioti si mostra compatto, determinato a sfidare Bruxelles in nome di meno Europa e più sovranità nazionale. La Lega conferma, quindi, la propria collocazione nello scacchiere politico italiano: a destra della premier Meloni.