di Giuseppe Gagliano –
Le autorità del Mali, guidate dal capo della giunta militare Assimi Goita, hanno assunto la decisione di rompere le relazioni diplomatiche con l’Ucraina, accusando il governo di Kiev di aver trasmesso ai ribelli jihadisti dell’Azawad informazioni utili per portare militari regolari e membri dell’Africa Corps russa (erede della Compagnia Wagner) in un’imboscata. Il fatto era avvenuto alla fine di luglio e il bilancio era stato di una cinquantina di morti e la perdita di materiale, tra cui un elicottero.
La rottura delle relazioni è stata motivata dal riconoscimento ucraino del sostegno ai ribelli tuareg, e le autorità maliane hanno fatto sapere di considerare questo atto come una violazione della propria sovranità e il supporto al terrorismo internazionale, accentuando ulteriormente le tensioni già esistenti tra i due Paesi.
La rottura diplomatica evidenzia come le alleanze e i conflitti locali possano avere ripercussioni significative sulla scena globale. Il sostegno dell’Ucraina ai ribelli tuareg può essere interpretato come un tentativo di destabilizzare il governo maliano e i suoi alleati russi del gruppo Wagner, sottolineando la complessità delle alleanze militari e politiche nel continente africano.
Questa vicenda si inserisce in un più ampio quadro di rivalità geopolitiche, dove la Russia, tramite il gruppo Wagner, sta consolidando la propria influenza in Africa, mentre l’Ucraina, impegnata nella propria guerra contro l’aggressione russa, cerca di ottenere supporto internazionale e destabilizzare le alleanze avversarie.
La decisione del Mali può anche essere vista come un segnale di lealtà nei confronti della Russia, con cui ha stretto legami militari ed economici più stretti negli ultimi anni.
Questo incidente riflette come le dinamiche di potere globale influenzino le politiche locali e come gli attori internazionali utilizzino i conflitti regionali per avanzare i propri interessi strategici. La frattura diplomatica tra Mali e Ucraina avrà probabilmente ripercussioni significative sulle relazioni internazionali in Africa occidentale e potrebbe portare a un aumento delle tensioni e delle instabilità nella regione.