Mali. Scontri interetnici: 36 civili uccisi a Kouloghon

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Sarebbero da attribuirsi agli scontri interetnici i 37 civili uccisi in Mali a Kouloghon, nel centro del paese: la televisione di Stato ha riportato le testimonianze che parlano di “uomini vestiti come cacciatori Dozo”, mentre le vittime sono di etnia Fulani, gruppo legatosi ad al-Qaeda Aqmi proprio per difendersi da questo genere di violenze.
In realtà episodi del genere sono tutt’altro che rari, spesso motivati dal controllo dei pozzi per la pastorizia o dai commerci, tant’è che solo 20 giorni fa uomini armati presumibilmente entrati dal Niger in motocicletta hanno ucciso una quarantina di civili a Menaka, città del Mali orientale.
Forse jihadisti hanno ucciso una quarantina di Tuareg in aprile, nel nord del paese, mentre in settembre i Fulani si sono resi responsabili dell’uccisione di 15 Tuareg, sempre nell’area di Menaka.
Il governo, che grazie all’intervento francese controlla Bamako e la parte meridionale del paese, ha avviato operazioni di disarmo, ma è infinito il numero dei gruppi che popolano lo sterminato Mali, da quelli etnici a quelli jihadisti, da quelli criminali a quelli secessionisti.