di Giuseppe Gagliano –
Il congelamento dell’adesione di Salaheddine Aboulghali al Partito Autenticità e Modernità (PAM) del Marocco riflette una crescente crisi interna nel partito che fa parte della maggioranza governativa sotto la guida del premier Aziz Akhannouch. La decisione è stata motivata da questioni legali a carattere privato e dissensi tra i membri del partito. Aboulghali, deputato-maire di Médiouna, aveva assunto un ruolo di primo piano nella direzione tripartita del PAM nel febbraio 2024, ma la sua sospensione lascia presagire una profonda divisione interna e un’incertezza politica che potrebbe influenzare la stabilità del partito.
Il caso Aboulghali non è isolato: il PAM è stato recentemente coinvolto in una serie di controversie tra cui l’affare noto come “Pablo Escobar del Sahara”, che ha creato fratture con il Partito della Giustizia e dello Sviluppo (PJD). Questi eventi indicano non solo una lotta interna per il potere ma anche una riflessione più ampia sulla gestione politica e la trasparenza all’interno del PAM.
L’immobilismo e l’incapacità di risolvere i conflitti potrebbero danneggiare ulteriormente la credibilità del partito sia a livello nazionale che internazionale. In conclusione, la sospensione di Salaheddine Aboulghali è solo la punta dell’iceberg di una crisi più profonda che il PAM dovrà affrontare nei prossimi mesi se vuole mantenere la sua posizione di rilievo nel panorama politico marocchino.