Marocco. Prosegue il Piano Verde

di Domenico Letizia –

Il Piano Marocco Verde è una strategia intrapresa dal ministero dell’Agricoltura e della Pesca Marittima nel 2008 che aspira a fare della agricoltura marocchina il principale motore di crescita dell’economia nazionale nei dieci-quindici prossimi anni. Importanti risultati in termine di crescita del PIL, di creazione d’impiego, d’esportazione e di lotta alla povertà sono dunque attesi nel Regno.
Il Piano Marocco Verde ha adottato due pilastri che ne costituiscono l’essenza:

– Punto I, è destinato all’agricoltura moderna. Si concentra sullo sviluppo d’una agricoltura che risponde alle regole del mercato e si appoggia sugli investimenti privati, nell’obiettivo di sviluppare delle filiere di produzione ad alto valore aggiunto (agrumi, olivo, frutta e legumi) e quelli ad alta produttività (latte, carne rossa e bianca e cereali dal terreno favorevole);
– Punto II, accompagnamento solidale della piccola impresa agricola, attraverso il miglioramento del reddito degli agricoltori più precari, specialmente nelle zone rurali.

Grazie allo sviluppo del Piano Verde, le aree di coltivazione dell’olivo sono cresciute del 20% (933,475 ettari) e rappresentano oltre il 55% di tutti l’arboricoltura in Marocco, mentre rappresentano il 15% delle esportazioni agroalimentari nazionali del paese. Il settore dell’olio d’oliva ha anche ridotto drasticamente il tasso di disoccupazione femminile mediante la creazione di posti di lavoro permanenti. Il 45% della popolazione attiva del Marocco è impiegata in agricoltura, che rappresenta il 15-20% del PIL del Regno. Considerato come una priorità strategica dal piano Piano Verde, la produzione sostenibile e l’esportazione dei prodotti locali è al centro della strategia di crescita globale del Marocco.
Con questo obiettivo in mente sono stati investiti più di dieci miliardi nella modernizzazione e per il supporto tecnico delle aziende, in particolare nelle zone rurali isolate geograficamente. Contemporaneamente procede l’ottimizzazione del piano energetico collegato alle attività dell’agricoltura, con la costruzione del più grande complesso di energia solare del mondo nella regione di Ouarzazate, grazie al deciso sostegno e investimento della Germania. Una volta ultimato il progetto, si stima che il complesso solare consentirà di risparmiare circa 800mila di CO2 all’anno. Allo stesso tempo il progetto contribuirà in modo significativo alla realizzazione del piano solare del Marocco, che prevede la costituzione di due gigawatt di energia solare entro il 2020.
A nome dei due dicasteri, il gruppo bancario KfW ha firmato contratti di finanziamento per la costruzione delle due centrali solari, che costituiranno i componenti principali del più grande complesso al mondo di impianti fotovoltaici. Si tratta di una centrale solare a torre e una centrale elettrica parabolica. Entrambi gli impianti avranno una potenza elettrica di 350 MW, che corrisponde alla potenza di una centrale convenzionale media. “Riteniamo che la transizione verso un’economia sostenibile sia una grande opportunità per sviluppare un know how industriale per la creazione di tecnologie verdi”, ha detto il presidente del consiglio economico e sociale Benmoussa.
E’ evidente che la nascita di questo nuovo settore andrà ad iscriversi nel panorama delle esportazioni marocchine, che cominciano a risentire della progressiva diminuzione della richiesta internazionale di combustibili fossili, destinati ad essere declassati in quanto risorsa non sostenibile.