Marocco. Re Mohammed VI presenta il bilancio del Programma di Sviluppo in Sahara e il gasdotto Marocco-Nigeria

di Belkassem Yassine

In occasione del 47mo anniversario della Marcia Verde, re Mohammed VI del Marocco ha rivolto un discorso alla nazione nel quale ha voluto sottolineare che se l’epopea ha permesso, a suo tempo, “la liberazione della terra depredata” dalla Spagna, d’ora in poi “le Marce che guidiamo senza tregua avranno la vocazione di assicurare al cittadino marocchino le condizioni per una vita dignitosa, in particolare in questi territori che tanto amiamo”.
“Il nostro approccio per difendere la marocchinità del Sahara parte da una visione integrata che unisce, all’azione politica e diplomatica, la promozione dello sviluppo socio-economico e umano della regione”, ha affermato il sovrano precisando che è in tale contesto che rientra il Programma di Sviluppo per le Province Meridionali, firmato a Laayoune nel novembre 2015 e a Dakhla nel febbraio 2016 e dotato di un budget di oltre 77 miliardi di dirham. Re mohammed ha precisato che il bilancio della realizzazione dei progetti avviati nell’ambito di questo programma è molto positivo.
“Questo programma di sviluppo integrato è progettato per avviare vere dinamiche economiche e sociali nella regione. La sua vocazione è stimolare in questi territori la creazione di posti di lavoro, garantire un clima favorevole agli investimenti, fornire le infrastrutture e le attrezzature di cui hanno bisogno”. Un progetto ambizioso che “risponde esattamente alle preoccupazioni e alle aspettative della popolazione delle province meridionali, e la responsabilità di supervisionare la realizzazione dei progetti che lo compongono spetta agli enti locali e ai consigli eletti”.
L’impegno di spesa ammonta oggi all’80% del budget stanziato.
Il sovrano ha indicato che “la superstrada Tiznit-Dakhla è già in fase di completamento, il collegamento della regione alla rete elettrica nazionale è infatti assicurato e le sue reti di comunicazione hanno beneficiato di un piano di potenziamento e ampliamento, e il progetto di centrali solari e eoliche previste nel programma sono state completate”. Inoltre sono stati ultimati gli studi e le formalità amministrative relative al grande porto di Dakhla Atlantico, e a breve inizieranno i lavori di costruzione.
Per quanto riguarda il campo economico il re ha affermato che sono stati realizzati una serie di progetti nell’ambito del settore per lo sviluppo e la lavorazione dei prodotti della pesca, notando che migliaia di posti di lavoro sono stati creati e proposti agli abitanti della regione. Oltre 6mila ettari sviluppati a Dakhla e Boujdour sono stati messi a disposizione dei giovani agricoltori della regione, e la maggior parte dei progetti pianificati nei settori fosfato, acqua e servizi igienico-sanitari mostrano tassi di realizzazione avanzati.
Per gli aspetti sociale e culturale il sovrano ha reso noto che sono state registrate diverse realizzazioni nei settori della sanità, dell’istruzione e della formazione, rilevando che sono state sostenute le iniziative di lavoro autonomo e la promozione della lingua e della cultura Hassania.
Re Mohammed VI ha esortato il settore privato a “mantenere l’impegno assunto per aumentare il livello degli investimenti produttivi in queste province e porre in particolare l’accento sui progetti a vocazione sociale.
Nello stesso discorso il sovrano ha ribadito l’attaccamento del Marocco alla profondità africana tramite il Sahara Marocchino, che ha sempre costituito un collegamento umano, culturale ed economico con l’Africa, e ha colto l’occasione per sottolineare l’importanza del progetto del gasdotto Marocco-Nigeria destinato alle generazioni presenti e future e che opera a favore della pace, dell’integrazione economica del continente africano e del suo sviluppo comune, perché oltre al Marocco e alla Mauritania, questo gasdotto offre ai quindici paesi dell’Ecowas “opportunità e garanzie in termini di sicurezza energetica e sviluppo socio-economico e industriale”. Per il Regno il gasdotto Nigeria-Marocco rappresenta “più di un progetto bilaterale tra due Paesi fratelli”, ha sottolineato il sovrano, esprimendo l’auspicio che sia un progetto strategico a beneficio dell’intera regione africana dell’ovest, cioè di 15 paesi e di oltre 440 milioni di abitanti, e consentirà di collegare l’Africa all’Europa.
Tale progetto, avviato nel 2016 da re Mohammed VI e dal presidente della Nigeria Muhammadu Bouhari, è stato rafforzato dal Memorandum d’intesa, firmato di recente a Rabat con la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale a Nouakchott e con Mauritania e Senegal.