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Si è conclusa ieri a Roma la decima sessione di “Dialoghi Mediterranei”, durata tre giorni e organizzata in collaborazione tra il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale e l’Istituto Italiano Studi di Politica Internazionale (ISPI), che ha affrontato alcuni temi legati al bacino del Mediterraneo, con la partecipazione della Rete delle Associazioni delle Comunità Marocchina in Italia (RACMI), per promuovere un dialogo aperto riunendo rappresentanti istituzionali, esperti, analisti e rappresentanti della società civile, dell’economia e del mondo media.
La sessione di apertura ha visto la partecipazione del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e di alcuni alti funzionari della regione del Mediterraneo, insieme a rappresentanti di diverse organizzazioni internazionali, tra cui il segretario generale della Lega Araba.
Nel corso di questa edizione il coordinatore nazionale della Rete delle Associazioni della Comunità marocchina in Italia, Belkassem Yassine, ha incontrato Staffan de Mistura, inviato del segretario generale delle Nazioni Unite nel Sahara Marocchino. È stata l’occasione per interagire sulla situazione nei campi di Tindouf in Algeria, che de Mistura ha definito “terribile”.
Il coordinatore nazionale della rete associativa, nonché rappresentante delle relazioni internazionali dello Spazio Marocchino Italiano per la Solidarietà (SMIS), ha ringraziato il suo interlocutore circa la sua preoccupazione per la situazione della popolazione, e ha dichiarato di essere colpito dalle miserabili condizioni e dalla mancanza di prospettive per un vita migliore nei campi di Tindouf in Algeria.
“Purtroppo queste popolazioni sono tenute in ostaggio in condizioni deplorevoli e sono sottoposte quotidianamente a privazioni dei loro diritti più elementari”, ha affermato Yassine. “Sono gli unici rifugiati al mondo senza carta di rifugiato rilasciata dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. L’Algeria deve assumersi le proprie responsabilità come paese che ospita i campi”, ha aggiunto Yassine, il quale ha sottolineato che “i campi di Tindouf sono insicuri e costituiscono un terreno fertile per attività criminali e terroristiche a causa della mancanza di controllo da parte dell’Algeria”, e ha chiesto all’inviato dell’Onu di attivare tutti i canali possibili per organizzare urgentemente il censimento di questa popolazione.
De Mistura ha promesso di lavorare per organizzare tale censimento.
“Una bella speranza è arrivata dalla Svizzera, la quale ha espresso il desiderio di ospitare il terzo ciclo di tavole rotonde. Ciò rappresenta un messaggio incoraggiante all’inviato di attivare i suoi poteri e di fissare una data per le tavole rotonde. Noi nella società civile italiana e marocchina in Italia, vi incoraggiamo francamente e sinceramente di prendere in considerazione sia l’ultima risoluzione del Consiglio di sicurezza, sia il massiccio sostegno internazionale alla proposta marocchina di autonomia del Sahara.”
L’iniziativa del Coordinatore Nazionale di RACMI si inserisce nell’ambito delle attività della società civile marocchina all’estero nella sensibilizzazione e nella difesa delle questioni nazionali del Marocco, in prima linea la questione del Sahara Marocchino e la messa in luce della situazione vissuta da circa mezzo secolo dai profughi saharawi nei campi di Tindouf in Algeria.