Mascherine usa e getta: un pericolo per l’ambiente

di Giuseppe Piro –

Da quando la pandemia da Covid-19 ha preso il via, è diventato necessario acquistare mascherine online o nei punti vendita fisici, sia chirurgiche che FFP2 e FFP3, per limitare quanto più possibile il rischio di contagio. Si tratta di mascherine usa e getta, che devono quindi essere buttate nella spazzatura dopo il loro utilizzo, un rifiuto questo che purtroppo risulta complesso da smaltire e che sta facendo peggiorare la salute dei nostri mari.

Mascherine usa e getta, un rifiuto che non può essere riciclato

Sono state prodotte nel 2020 circa 52 miliardi di mascherine usa e getta in tutto il mondo, un’attività che è andata avanti anche in questo primo periodo del 2021.
Queste mascherine sono tutte costituite da tre materiali diversi. È presente una parte in tessuto che contiene sostanze di tipo plastico, la barretta metallica che serve per stringere adeguatamente la mascherina sul naso e gli elastici. Non è possibile dividere questi tre elementi, anche perché la mascherina dovrebbe essere maneggiata dopo l’utilizzo il meno possibile.
Si tratta quindi di un rifiuto che deve essere gettato nell’indifferenziato e che non può essere riciclato. Le mascherine arrivano così agli inceneritori, ai termovalorizzatori oppure alle discariche, dove vengono trattate come ogni altro rifiuto.

Mascherine e inquinamento

Le mascherine usa e getta aumentano quindi la quantità di rifiuti indifferenziati che viene prodotta dalla popolazione. Questo comporta anche un aumento dell’inquinamento atmosferico. La preoccupazione però non arriva da questa problematica, ma dal fatto che molte mascherine purtroppo agli inceneritori e alle discariche non ci arrivano affatto. Sono molte le persone che per negligenza, noncuranza o disattenzione gettano le mascherine dove capita così che queste arrivino poi ai nostri mari.
Stando al rapporto di OceansAsia, il 3% delle mascherine prodotte nel 2020 ha raggiunto le acque marine, per un totale di ben 1,56 miliardi di unità, un rifiuto che va ad aggiungersi alle 8-12 milioni di tonnellate che vengono dispersi ogni anno negli oceani.

Gli habitat marini sempre più a rischio, così come la nostra salute

C’è il rischio che gli animali marini possano restare impigliati nelle mascherine o che possano inghiottirle dato che mentre galleggiano sulle acque sembrano proprio delle meduse o altre creature simili. Inoltre le mascherine con il passare del tempo possono dare vita a microparticelle plastiche.
Queste ultime danneggiano gli habitat marini che diventano, con il passare del tempo, sempre più sterili e vengono ingerite con estrema facilità dagli animali. Alcuni animali possono morire, altri invece arrivano sulle nostre tavole così che le microparticelle entrano nel nostro organismo, mettendo a repentaglio quindi anche la nostra stessa salute.

Acquistare mascherine sostenibili

Acquistare mascherine è diventata per tutti una necessità. Chi vuole continuare ad acquistare mascherine usa e getta, deve necessariamente comprendere l’importanza di gettarle sempre nella spazzatura, così che sia possibile limitare la loro dispersione nella natura.
È però doveroso ricordare che sono oggi disponibili anche mascherine lavabili e riutilizzabili che permettono di evitare un inquinamento eccessivo dell’ambiente in cui viviamo. Queste sono mascherine sostenibili che meritano di essere prese in considerazione, ma non tutte sono realmente efficaci contro il Coronavirus. Meglio quindi sempre accertarsi che siano state sottoposte al vaglio del Ministero della Salute. Sulle confezioni è sempre possibile trovare le indicazioni e le certificazioni che le mascherine sono state in grado di ottenere. Acquistando mascherine online, queste indicazioni sono presenti nella descrizione della mascherina sull’ecommerce scelto.