Massoneria. I 5Stelle ripresentano il ddl: i massoni non potranno fare i capi dei pompieri

di Enrico Oliari

Nel pieno emergenza coronavirus il Movimento 5Stelle ha ripresentato in Senato il disegno di legge che prevede l’“incompatibilità con la partecipazione ad associazioni che comportano vincolo di obbedienza come richiesto da logge massoniche o ad associazioni fondate su giuramenti o vincoli di appartenenza”.
L’iniziativa risale al 2018, 18ma legislatura, e porta la firma dei senatori 5Stelle Elio Lannutti (primo firmatario), Barbara Lezzi, Pierpaolo Sileri, Maria Domenica Castellone, Elena Fattori, Nicola Morra, Primo Di Nicola, Gianluca Perilli, Alessandra Maiorino, Vincenzo Garruti, Mario Michele Giarrusso, Arnaldo Lomuti, Gianluca Castaldi, Daniela Donno, Gianluca Ferrara, Gianmauro Dell’Olio, Rossella Accoto, Vincenzo Presutto, Alberto Airola e Cinzia Leone.
Presente anche la firma del senatore PD Mimmo Taricco, mentre il 5Stelle Mario Turco ha ritirato la propria adesione.
Il disegno di legge, che viene così riproposto per l’assegnazione alle varie commissioni compresa quella costituzionale, Esteri, Lavoro, Giustizia, Difesa, Bilancio e Finanze, in caso di approvazione modificherebbe la legge del 1982 specificando che “Si considerano associazioni segrete, come tali vietate dall’articolo 18 della Costituzione, quelle che, anche all’interno di associazioni palesi, occultano la loro esistenza o tengono segrete congiuntamente finalità e attività sociali o rendono sconosciuti, in tutto o in parte e anche reciprocamente, i soci.
Tuttavia il motivo per cui il disegno di legge di Lannutti ha creato e crea scalpore è per le incompatibilità individuate per coloro che ricoprono cariche o uffici pubblici e che “partecipano ad associazioni che comportino un vincolo di obbedienza, assunto in forme solenni come richiesto dalle logge massoniche o da associazioni similari”: il testo prevede, sempre che resti in piedi durante l’iter parlamentare, che i massoni non possano essere magistrati ordinari e speciali, giudici onorari di pace, componenti delle commissioni tributarie e di giudici popolari delle corti d’assise e di assise d’appello, ma anche dirigenti delle pubblica amministrazione, ufficiali delle Forze armate, personale militare e delle Forze di Polizia, avvocati dello Stato, personale della carriera diplomatica e prefettizia, dirigenti dei vigili del fuoco e dipendenti in generale del ministero dell’Interno, nonché amministratori e sindaci di società pubbliche.
Scontato, sempre in caso di approvazione, il ricorso fino alla Corte europea per i Diritti dell’Uomo delle principali obbedienze massoniche italiane, e già il gran maestro de Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, era intervenuto affermando che “Quello che dice Lannutti va contro la Costituzione”, e che “Una legge per vietare incarichi pubblici a chi è iscritto alla massoneria sarebbe una legge fascista”. Bisi aveva poi precisato che “Il Grande Oriente d’Italia non è un’associazione segreta, c’è un sito internet dove parliamo delle nostre attività e iniziative pubbliche. L’elenco degli iscritti è segreto come quello di qualsiasi altra associazione, di qualsiasi partito, di qualsiasi sindacato, perché ogni cittadino ha il diritto di dire o non dire se fa parte di un’associazione, se la sera va in moschea o va in loggia“.
Alla XVI conferenza mondiale delle Grandi Logge massoniche regolari che si è tenuta a Panama nel novembre 2018 Bisi ha incassato la solidarietà della Confederazione Massonica Interamericana e delle altre aree del mondo, ma il tema è tutt’altro che sopito e con tutta probabilità sarà tirato fuori alla XVII edizione della conferenza, prevista per quest’anno (coronavirus permettendo) in Israele.
Resta da capire se fra le persone che non potranno ricopre incarichi pubblici in quanto partecipi ad associazioni con vincoli di obbedienza vi saranno anche i religiosi e i cresimati.