MESSICO. Continua la Guerra della Droga. E per gli USA c’entra il ‘terrorismo islamico’

di Enrico Oliari –

Sono arrivate a 20.000 le vittime della Guerra messicana della Droga dove l’esercito e la polizia del presidente Felipe Calderón non sono riusciti fino ad oggi ad avere ragione sui guerriglieri e sui mercenari dei narcotrafficanti.
Simile al conflitto armato colombiano, gli scontri hanno avuto inizio nel 1989 con l’arresto di Miguel Ángel Félix Gallardo, un trafficante che gestiva il passaggio della cocaina.
Lo stato federale messicano ha impegnato nella lotta al narcotraffico ben 70.000 uomini, divisi fra 50.000 effettivi e 20.000 poliziotti federali, mentre è imprecisato il numero dei combattenti dei narcotrafficanti, i quali spesso compiono vere e proprie azioni di guerriglia con bazooka e mitragliatrici.
Capita di frequente trovare nelle città del paese latinoamericano cadaveri di poliziotti o di guerriglieri, ma non molto tempo fa erano caduti sotto i colpi dei militari persino studenti universitari scambiati erroneamente per narcotrafficanti e dipendenti dell’ambasciata americana.
Alcune porzioni del territorio messicano sono di fatto in mano ai narcotrafficanti che così possono contare su corridoi sicuri per il passaggio degli stupefacenti provenienti dalla Colombia e diretti negli Stati Uniti, tanto che il giro di affari, vero movente della guerra, è fra i 35 ed i 40 miliardi di dollari, cioè il 4% del PIL messicano.
Nonostante questo il presidente Calderon si rifiuta di parlare di fallimento dello stato messicano, ma è evidente che non poche parti della società messicana hanno interesse nell’enorme quantitativo di denaro in circolazione.
Forse per impressionare l’opinione pubblica americana alcuni fra i principali media statunitensi (American Chronicle, 16 aprile 2008: Mexican drug cartels and terrorist are recruiting for more fighters to train as soldiers; Betty McMahon, Mideast Terrorists Team Up With Drug Cartels, sito) hanno parlato di collusione fra i trafficanti messicani ed il ‘terrorismo islamico’, con tanto di giro di armi, ma l’ex consigliere per la sicurezza nazionale del Messico ed ex ambasciatore alle Nazioni Unite, Adolfo Aguilar Zinser, e il direttore del CISEN, il Centro de investigacion y seguritad nacional, Eduardo Medina-Mora Icaza, hanno dichiarato che tali informazioni sono prive di ogni fondamento.