Moldavia. I servizi segreti appurano la presenza di uomini chiave al servizio di Mosca

di Giuseppe Gagliano

Il servizio di sicurezza e intelligence della Moldavia, dopo l’arresto di cinque persone per riciclaggio di denaro, frode e falsificazione, ha preso provvedimenti a seguito di un articolo pubblicato dal Washington Post, dove il paese europeo è stato descritto come realtà in gran parte sotto l’influenza dei servizi segreti russi e dei suoi oligarchi.
L’articolo del Washington Post ha preoccupato dal punto di vista politico i leader della Moldavia, dal momento che Chisinau ha formulato la richiesta di adesione all’Ue. La Moldavia inoltre beneficia di aiuti sostanziosi sia da parte degli Stati Uniti che da parte dell’Unione Europea. Per questa ragione la Moldavia ha rafforzato i suoi sforzi per contrastare la corruzione e la criminalità organizzata, tanto che l’11 novembre è stata condotta un’indagine che ha dimostrato l’esistenza di finanziamenti russi al Partito Socialista nonché i legami di esponenti dello stesso partito con la Russia.
E’ stata anche appurata la presenza del servizio segreto russo (Fsb), radicata in Moldavia anche grazie all’esponente politico Ilan Shor e all’uomo d’affari Igor Chaika. Non a caso i due personaggi sono stati sanzionati dall’Ufficio statunitense per il controllo dei beni esteri (Ofac).
Sia l’indagine condotta dagli Stati Uniti che quella moldava hanno dimostrato non solo che Chaika sarebbe il rappresentante della lobby imprenditoriale russa Delovya Rossiya a Chisinau e Tiraspol, capitale della regione separatista della Transnistria, ma che è anche presidente del consiglio pubblico dell’agenzia russa di soft power Rossotroudnitchestvo, che è controllata dai servizi segreti russi e guidata dal servizio diplomatico di Mosca.
L’intelligence moldava ha dimostrato la sua efficienza individuando due reti filo russe presenti in Moldavia, la Rusnod e la Moldnov, questa creata dal Movimento di Liberazione Nazionale, un movimento politico che mira a ristabilire la sovranità russa sugli ex territori sovietici. Tale movimento è coordinato dall’ex deputato russo Yevgeny Fyodorov.