Mozambico. Proteste, omicidi e accuse di brogli dopo le elezioni

di Giuseppe Gagliano

Continuano le proteste in Mozambico, scaturite dalla contestata vittoria del Fronte di Liberazione del Mozambico (FRELIMO) nelle elezioni del 9 ottobre 2024. Il FRELIMO, al potere sin dall’indipendenza del paese nel 1975, ha visto il suo candidato, Daniel Chapo, dichiarato vincitore con il 70,6% dei voti. Tuttavia l’opposizione, guidata da Venâncio Mondlane del partito Podemos, ha contestato i risultati, denunciando brogli elettorali e irregolarità nel processo di voto.
Le tensioni sono aumentate ulteriormente dopo l’uccisione di due figure di spicco dell’opposizione: Elvino Dias, avvocato di Mondlane, e Paulo Guambe, portavoce di Podemos. Questi omicidi, avvenuti pochi giorni dopo le elezioni, hanno alimentato le accuse di repressione politica e hanno spinto l’opposizione a organizzare manifestazioni di massa.
Le proteste, inizialmente pacifiche, sono state affrontate con durezza dalle forze di sicurezza. Organizzazioni per i diritti umani, come Human Rights Watch, hanno riportato l’uso eccessivo della forza da parte della polizia, con almeno 11 persone uccise e decine di feriti durante le manifestazioni del 24 e 25 ottobre.
La situazione politica in Mozambico è caratterizzata da una lunga dominazione del FRELIMO, che ha mantenuto il controllo del paese per quasi cinque decenni. Questo ha generato un crescente malcontento tra la popolazione, che accusa il partito al potere di corruzione, gestione inefficace delle risorse naturali e repressione delle voci dissidenti. Le recenti elezioni hanno visto emergere nuove forze politiche, come Podemos, che hanno cercato di sfidare l’egemonia del FRELIMO, ma le accuse di frode elettorale e la repressione delle proteste hanno evidenziato le difficoltà nel realizzare un cambiamento politico significativo nel paese.
Le proteste in Mozambico riflettono un profondo desiderio di cambiamento politico e una crescente frustrazione verso un sistema percepito come autoritario e corrotto. La risposta repressiva del governo alle manifestazioni ha ulteriormente esacerbato le tensioni, portando a una situazione di instabilità che richiede un dialogo inclusivo e riforme strutturali per rispondere alle legittime aspirazioni del popolo mozambicano.