Nato. Adesione dell’Ucraina dopo la guerra. Zelensky invoca ‘maggior rispetto’

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Le forniture militari all’Ucraina e l’adesione del paese all’Alleanza militare sono al centro delle discussioni del vertice Nato in corso a Vilnius, in Lituania. Mentre si preparano le (scontate) dichiarazioni congiunte, sembra prevalere l’idea di portare l’Ucraina nella Nato attraverso una procedura semplificata, ovvero senza che sia predisposto una road map di modello tradizionale. Per l’Agi, che si è rifatta a proprie fonti, il presidente Usa Joe Biden avrebbe tuttavia ribadito che per l’adesione dell’Ucraina si dovrà comunque aspettare la fine della guerra, che ovviamente deve essere vinta.
Proprio l’adesione dell’Ucraina alla Nato è uno dei pilastri dell'”Operazione speciale” di Vladimir Putin, che si troverebbe basi nemiche lungo i 1500 chilometri di confine, ma l’Alleanza Atlantica sembra comunque determinata a procedere, costi quel che costi soprattutto agli europei.
La cosa non è andata giù al presidente ucraino Volodymyr Zelensly, il quale chiesto un “maggior rispetto per l’Ucraina”, lamentando attraverso Telegram che non vi sia “un calendario per l’adesione alla Nato, neppure l’invito”, quasi la Nato debba trattare la cosa con la Russia. Il suo consigliere Mykhailo Podolyak ha affermato che “la Nato deve stabilire in modo autonomo la propria strategia di sviluppo senza curarsi delle minacce della Russia”, e ha osservato che al vertice di Bucarest del 2008 si erano dichiarate “porte aperte” della Nato all’Ucraina e alla Georgia, “porte che si sono rivelate non del tutto aperte”.