Nepal. Il premier Oli ha perso la fiducia in parlamento e ora i partiti cercano di formare un nuovo governo

di Alberto Galvi –

Il primo ministro del Nepal KP Sharma Oli ha perso la fiducia in parlamento, cosa che ha posto fine al suo tentativo di dimostrare di avere una maggioranza sufficiente. Oli ha ricevuto il sostegno di soli 93 legislatori, mentre 124 hanno votato contro di lui. Una nuova fazione rivale all’interno del suo partito di governo ha votato per l’astensione. Oli ha richiesto almeno 136 voti alla Camera dei rappresentanti per vincere la mozione di fiducia poiché quattro membri sono attualmente sospesi. 
Precedentemente la Corte suprema del Nepal aveva annullato l’unificazione del CPN-UML (Communist Party of Nepal-Unified Marxist–Leninist) guidato da Oli e del CPN-MC (Communist Party of Nepal-Maoist Centre) presieduto da Prachanda.
I 174 seggi del NCP (Nepal Communist Party) in parlamento saranno ora divisi in base al numero di seggi conquistati dall’UML e dal CPN-MC (Communist Party of Nepal-Maoist Centre) prima della loro fusione nel NCP (Nepal Communist Party) in occasione delle elezioni parlamentari nel 2017, che avevano visto l’UML (Unified Marxist–Leninist) conquistare 121 seggi e il MC (Maoist Centre) 53 seggi.
Il parlamento federale bicamerale è composto dall’Assemblea nazionale con i suoi 59 seggi, che hanno un mandato di 6 anni con rinnovo di un terzo dei membri ogni 2 anni. La Camera dei rappresentanti è composta da 275 seggi i cui membri restano in carica per 5 anni.
Il Congresso nepalese aveva precedentemente deciso di votare contro la mozione, mentre la fazione Mahato-Thakur del Janata Samajwadi Party-Nepal era rimasta neutrale e non aveva votato a favore di Oli, contrariamente alla loro precedente promessa.
Il primo ministro è caduto in minoranza dopo che il CPN-MC ha ritirato il sostegno al governo. Il presidente Bidhya Devi Bhandari dovrebbe ora chiedere a Oli di guidare un esecutivo provvisorio mentre i partiti in parlamento tenteranno di formare un nuovo governo. 
Oli ha tenuto oggi una riunione urgente di gabinetto e il presidente Bhandari ha invitato tutte le parti a sostenere l’iniziativa di formare un governo di maggioranza.
Il partito comunista moderato di Oli si è separato dagli ex ribelli maoisti a marzo in seguito alle divergenze sul loro accordo di condivisione del potere, cancellando la loro maggioranza di governo. 
Il capo del principale gruppo maoista, che ha il nome di battaglia di Prachanda, ha accusato Oli di mettere da parte i leader del partito, ignorare il processo decisionale collettivo e minare il ruolo del parlamento. 
Oli è stato criticato dagli oppositori e sui social media per aver minimizzato la pandemia di coronavirus. La sconfitta di Oli arriva in un momento in cui il paese sta combattendo un’importante seconda ondata di infezioni da coronavirus, con le conseguenti tensioni nel parlamento.
Il Nepal era precipitato già in una crisi politica il 20 dicembre dello scorso anno dopo che il presidente Bhandari aveva sciolto la Camera dei rappresentanti e annunciato nuove elezioni.