Nepal. Il sistema castale basato sui Dalit

di Alberto Galvi

Il Nepal è da poco più di un decennio che è si è trasformato da una monarchia indù in una repubblica federale anche se mantiene il suo sistema di caste secolare. 
I Dalit sono conosciuti anche come intoccabili, in quanto sono persone discriminate nell’ambito di questo sistema e soffrono delle restrizioni che subiscono da parte dello stato e della società. In Nepal ci sono tra i 3,6 e i 5 milioni di persone con questo status, il che significa che potrebbero comprendere fino a un quinto della popolazione totale.
Ci sono 3 sottogruppi d questa casta: quelli che vivono nelle regioni collinari, gli abitanti delle montagne e i Madeshi Dalit del Terai, una regione di pianura nel sud che si estende nell’India settentrionale. All’interno della loro comunità tanti hanno legalmente cambiato il loro cognome per far sembrare di appartenere a una casta più privilegiata come un ultimo tentativo di alleviare la discriminazione che affrontano così spesso.
La discriminazione basata sulla casta all’interno della comunità di Dalit rappresenta una grande sfida nella lotta contro il casteismo. In Nepal la discriminazione all’interno di questa casta è così profonda che ha un diverso stato sociale.
Nonostante la costituzione nepalese stabilisca chiaramente che la discriminazione di casta è un reato punibile nel paese, è ancora profonda tra il popolo Dalit e non Dalit, nonché all’interno della loro stessa comunità.
Le conversioni religiose sono illegali in Nepal, ma i numeri suggeriscono che molti lo considerano un rischio che vale la pena correre. Qui vengono praticate religioni come l’Induismo, il Buddismo, l’Islam, il Cristianesimo e il Bon. Il 65% della popolazione cristiana per esempio proviene dalla comunità Dalit e questo da quando diventarono consapevoli delle ingiustizie subite da parte dell’opprimente sistema di caste indù.
Questa crescente conversione ha suscitato ansia e rabbia tra i responsabili delle politiche di casta superiore e gli esperti dei social media. In Nepal le principali religioni hanno le seguenti percentuali: indù 80%, buddisti 15%, musulmani 3%, altri 2%.
I Dalit soffrono per la mancanza di sviluppo nelle loro comunità. Inoltre spesso viene loro negato l’accesso ai siti religiosi e ci si aspetta che facciano lavori umili.
Molti indù credono che le persone di casta superiore abbiano avuto origine dalla bocca, dalle braccia o dalle cosce di Dio, mentre i Dalit dai piedi. Le loro donne sono considerate anche peggio e spesso sono vittime della tratta di esseri umani. 
Dopo l’abolizione della monarchia, il popolo nepalese nutriva grandi speranze da parte dei partiti politici. L’Assemblea costituente ha ripetutamente fallito nell’emanare la nuova costituzione, che alla fine è stata promulgata nel 2015 provocando violente proteste. 
Il nuovo sistema politico nepalese ha creato condizioni di parità ed uguaglianza che però sono rimaste solo sulla carta in quanto il sistema in caste è ancora profondamente radicato nella cultura del paese.
Il problema Dalit non potrà essere risolto dall’oggi al domani in quanto la sua soluzione richiede una combinazione di azioni da parte delle loro comunità, del governo e dei partiti politici.