Pacific Island Forum. Lo strappo di Palau rompe gli equilibri geopolitici della regione

di Alberto Galvi

Cinque Stati membri micronesiani del PIF (Pacific Island Forum) hanno deciso di lasciare l’organizzazione in risposta alla nomina della scorsa settimana di un isolano Cook come nuovo segretario generale. Il PIF è stato fondato nel 1971 col nome di South Pacific Forum.
Puna ha vinto con 9 preferenze sulle 8 del diplomatico delle Isole Marshall Gerald Zackios, il candidato presentato dalle cinque nazioni del blocco micronesiano. I Paesi membri che hanno votato sono: Australia, Isole Cook, Papua Nuova Guinea, Samoa, Isole Salomone, Figi, Kiribati, Isole Marshall, Micronesia, Nauru, Niue, Nuova Zelanda, Palau, Tonga, Tuvalu e Vanuatu.
I presidenti di Nauru, degli Stati Federati di Micronesia, Kiribati, Isole Marshall e Palau hanno emesso un comunicato congiunto in cui hanno comunicati l’inizio del processo formale di uscita dal forum, che è un’organizzazione intergovernativa che mira a rafforzare la cooperazione tra i Paesi indipendenti dell’Oceano Pacifico.
Il risultato del voto ha amaramente deluso i leader micronesiani, i quali avevano insistito che fosse il loro turno di selezionare un nuovo segretario generale. Alla fine della scorsa settimana la nazione di Palau ha tirato dritto, annunciando che avrebbe lasciato il PIF e chiuso la sua ambasciata alle Fiji. Il principale organo regionale del Pacifico potrebbe disgregarsi a causa dell’aspro concorso di leadership, distruggendo l’unità politica di tutta la regione.
Precedentemente nel PIF le nazioni della Micronesia si erano lamentate di essere relegate nell’orbita esterna dell’organizzazione. La controversia non ha solo teso i legami tra i leader dell’isola del Pacifico, ma ha suscitato risentimento nei confronti dell’Australia da parte di alcuni leader della Micronesia.
La potenziale scissione del PIF e il potenziale aumento della disunione regionale hanno causato la preoccupazione dell’Australia, che mira a mantenere stretti legami con i paesi insulari e i territori del Pacifico.
I leader micronesiani avevano precedentemente dichiarato che avrebbero lasciato il PIF se Zackios non avesse avuto successo. Il presidente di Palau ha accusato l’Australia di sostenere un candidato polinesiano nel ballottaggio, per preservare la sua influenza regionale.
Le quattro nazioni della Micronesia hanno fissato un calendario di un anno per completare il processo. Australia e Nuova Zelanda sperano tuttavia che questo lasso di tempo dia alle nazioni delle isole del Pacifico l’opportunità di negoziare una sorta di compromesso che consenta al Forum di restare unito. Alla fine né l’Australia né la Nuova Zelanda pretendono di essere in grado di progettare una soluzione a margine.
Le nazioni delle isole del Pacifico usano regolarmente il Forum per aumentare la pressione sull’Australia ad esempio sul cambiamento climatico, offrendo anche un accesso automatico e privilegiato all’Australia alle discussioni regionali di alto livello.
A livello internazionale il PIF è il principale ente regionale del Pacifico, composto principalmente da piccoli Stati insulari insieme ad Australia e Nuova Zelanda. I Paesi della Micronesia non condividono una posizione unificata su Pechino, in quanto sei Stati membri del PIF hanno relazioni diplomatiche con Taiwan.
Una divisione tra gli Stati membri del PIF potrebbe fornire alla Cina un’apertura per aumentare la sua influenza sulle nazioni insulari scarsamente popolate ma strategicamente importanti.
Un rivale della Cina nel Pacifico è l’Australia, importante finanziatore delle organizzazioni regionali. L’Australia ha firmato accordi di partenariato con i principali organi regionali come il PIFS (Pacific Islands Forum Secretariat), la SPC (Pacific Community) e l’USP (University of the South Pacific).