di Giuseppe Gagliano –
Il commerciante di petrolio olandese Niels Troost, avrebbe svolto un ruolo molto rilevante nel processo di intermediazione delle vendite di greggio russo secondo quanto è stato riferito sia dal Financial Times che da due ONG europee, Global Witness e Public Eye.
Secondo le indagini del quotidiano americano e delle ong europee il commerciante olandese avrebbe mediato accordi petroliferi con la Russia per quasi vent’anni. A causa della guerra tra Russia e Ucrainaavrebbe creato delle società di copertura come la Paramount Energy and Commodities DMCC, una società registrata negli Emirati Arabi Uniti. Attualmente gestisce fino al 25 per cento del petrolio esportato dal porto russo di Kozmino, vicino a Vladivostok, utilizzando banche a Dubai e compagnie di navigazione di India e Cina. Dopo la segnalazione del quotidiano americano e le indagini indipendenti delle ong europee, il commerciante olandese è stato preso di mira dall’FBI e dall’Interpol, indagini che hanno permesso di scoprire i legami con Gennady Timchenko, uno stretto alleato del Cremlino, ex proprietario della società petrolifera Gunvor e attualmente capo della holding del Gruppo Volga. Timchenko è stato sanzionato negli Stati Uniti, nell’UE, nel Regno Unito, in Svizzera, in Australia, in Canada, in Giappone e in Nuova Zelanda.
Ma come ha fatto un semplice commerciante olandese a raggiungere una posizione di così evidente rilievo nel commercio del greggio russo? Ha iniziato la sua carriera in un’azienda svizzera chiamata VTT Vulcan Petroleum, dove ha lavorato per due anni, diventando un commerciante senior di greggio della Taurus Petroleum che aveva pagato tangenti ai membri del governo del presidente Saddam Hussein.
Nel 2009 Troost ha co-fondato Tenergy, “attore chiave” nel settore del commercio.
Per quanto riguarda la sua recente attività le informative delle agenzie di intelligence dicono molto chiaramente che le principali operazioni finanziarie vengono gestite da Dubai.
Fra i soci ci sono alcuni nomi molto interessanti e fra questi Marina Yankovskaya, una cittadina russa che crea società di comodo utilizzate da Troost e dal turco Ramazan Ozturk, che secondo il boss della mafia turca Sedat Peker avrebbe legami intimi con il presidente Recep Tayyip Erdogan e stretti contatti con i commercianti di armi che riforniscono gruppi jihadisti in Siria.