Paesi Bassi. L’Aivd respinge una spia russa che voleva fare uno stage alla Cpi

di Giuseppe Gagliano

IL Servizio generale olandese di intelligence e sicurezza (AIVD) ha annunciato di aver impedito a un ufficiale dell’intelligence militare russa di accedere come stagista presso la Corte penale internazionale (CPI) dell’Aia. La CPI è di interesse per il GRU (sevizio di intelligence russo) in quanto indaga su possibili crimini di guerra commessi dalla Russia nella guerra russo-georgiana del 2008 e più recentemente in Ucraina.
Secondo quanto riferito, l’ufficiale del GRU ha viaggiato dal Brasile all’aeroporto di Schiphol di Amsterdam nell’aprile 2022, usando un’identità di copertura brasiliana, e ciò significa che l’agente dell’intelligence non è stato formalmente associato a una struttura diplomatica russa. Presumibilmente aveva in programma di iniziare uno stage con la CPI, che gli avrebbe dato accesso all’edificio e ai sistemi della Corte penale internazionale. Ciò avrebbe potuto consentire al GRU di raccogliere informazioni, individuare e reclutare fonti e possibilmente influenzare i procedimenti penali.
Al suo arrivo a Schiphol, l’AIVD ha informato il Servizio olandese per l’Immigrazione e la naturalizzazione (IND), dopo di che all’ufficiale è stato rifiutato l’ingresso nei Paesi Bassi ed è stato messo sul primo aereo di ritorno in Brasile quale persona non grata. L’AIVD ha valutato l’ufficiale come una minaccia “potenzialmente molto grave” sia per la sicurezza nazionale che per la sicurezza della CPI e degli alleati internazionali.
Secondo l’AIVD la costruzione di questo tipo di identità di copertura “generalmente richiede anni per essere completata”.
Nella nota che accompagna il documento, l’AIVD afferma che i servizi segreti russi “passano anni” nella costruzione di identità di copertura per i clandestini, utilizzando “informazioni su come altri paesi registrano e memorizzano i dati personali”. In alternativa procurano o falsificano illegalmente documenti di identità. Le informazioni nell’identità di copertura “possono quindi essere riconducibili a una o più persone reali, vive o morte”, nonché alle identità contraffatte di individui “che esistono solo su carta o nei registri delle autorità locali”.