Palmira. Ancora distruzioni dell’Isis: la facciata del teatro e il Tetrapylon

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Ancora distruzioni di antichità a Palmira ad opera dell’Isis, certamente a scopo propagandistico: dopo aver fatto saltare con il tritolo nel 2015 i templi di Baal Shamin e di Bel, e tre celebri torri funerari, da quando i jihadisti hanno ripreso la città hanno perpetrato lo scempio ed hanno distrutto la facciata del teatro romano e il Tetrapylon, il quadriportico all’inizio della Via Colonnata.
Lo ha reso noto il direttore delle Antichità siriane Maamoun Abdulkarim, il quale ha preso il controllo della gestione, per quanto possibile, delle opere di Palmira dopo la barbara uccisione dell’82enne Khaled Asaad, decapitato dai jihadisti.
Palmira, la cui parte antica è patrimonio dell’Unesco, era stata persa dallo Stato Islamico lo scorso 24 marzo grazie ad un’offensiva dell’esercito sostenuto dall’aviazione russa; lo scorso dicembre, dopo che dall’Iraq e da altre parti della Siria sono giunte colonne di jihadisti a bordo di blindati e di pick-up, sulla città ha ripreso a sventolare la bandiera nera, ma russi e siriani si sono già attestati sulle colline attorno alla base aerea T4, situata ad una cinquantina di chilometri a ovest di Palmira, per lanciare una nuova offensiva e riconquistare l’area, importante dal punto di vista strategico.