Papua Nuova Guinea. Chiuso il centro migranti australiano di Manus

Notizie Geopolitiche –

Dopo la chiusura ufficiale risalente al 31 ottobre scorso, i migranti del centro profughi situato sull’isola di Manus (Papua Nuova Guinea) sono stati trasferiti in altre strutture.
Il centro di Manus era uno di quelli che l’Australia ha preso in affitto in paesi stranieri per sistemare in modo provvisorio lì i richiedenti asilo, ma i si tratta di strutture molto controverse, sulle quali sono piovute in più occasioni accuse di maltrattamenti e di mancato rispetto dei diritti umani, tanto che il governo di Canberra aveva annunciato già nell’agosto 2016 la chiusura di quello di Manus. I migranti sono dell’area, ma anche iraniani, somali, malesiani, rohinghia in fuga dalle persecuzioni buddiste, iracheni e dell’Asia centrale.
Ieri la polizia di Papua è entrata nel centro, gestito da privati, distruggendo gli effetti personali dei migranti che ancora non avevano lasciato la struttura.
In febbraio un infuriato presidente Usa Donald Trump aveva sbattuto giù il telefono al premier australiano Malcolm Turnbull il quale gli ricordava che sarebbero giunti negli Usa 1.600 migranti provenienti dal campo di Nauru, nella Micronesia, e da quello di Manus.
Trump aveva protestato per la cosa, che rientrava nel quadro di un accordo siglato con il governo di Canberra dal suo predecessore Barak Obama, ma non l’aveva spuntata, tanto che Turnbull aveva poi riferito che quanto stabilito con la precedente amministrazione Usa nel novembre 2016 era stato rispettato.