di Giuseppe Gagliano –
La Papua Nuova Guinea sta attraversando una fase di grave instabilità interna a causa di dispute sulla proprietà delle terre e dei laghi, culminate recentemente in attacchi armati contro tre villaggi che hanno provocato decine di morti, tra cui 16 bambini. Secondo i rapporti, il bilancio delle vittime potrebbe superare le cinquanta persone. Questi attacchi sono un tragico riflesso delle profonde divisioni etniche che caratterizzano il paese, che ospita centinaia di etnie diverse e ha una lunga storia di conflitti locali.
Le tensioni sulle risorse naturali, in particolare la terra e l’acqua, sono una delle principali cause dei conflitti. La terra in Papua Nuova Guinea è un bene di enorme valore culturale ed economico, con la maggior parte delle terre possedute e gestite dalle comunità locali secondo sistemi di diritto consuetudinario. Le dispute territoriali spesso sfociano in violenze, aggravate dalla disponibilità di armi da fuoco. La complessità della situazione è ulteriormente complicata da fattori come la povertà, la mancanza di opportunità economiche e la debolezza delle istituzioni statali nel far rispettare la legge e mantenere l’ordine.
L’Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Volker Türk, ha esortato le autorità di Port Moresby a condurre indagini accurate per rintracciare i responsabili degli attacchi, proteggere e risarcire le vittime e lavorare con le comunità colpite per affrontare le cause profonde dei dissidi. Questo appello sottolinea l’importanza di un approccio olistico alla risoluzione dei conflitti, che non si limiti alla repressione della violenza ma miri anche a risolvere le radici del problema.
Le schermaglie tra diverse comunità etniche sono un problema persistente nella storia della Papua Nuova Guinea, ma le attuali divisioni sembrano essere più profonde che mai. L’aumento della violenza potrebbe essere visto come un segnale di allarme per le autorità nazionali e internazionali, indicando la necessità di interventi più efficaci e coordinati. Le politiche di sviluppo che mirano a migliorare le condizioni economiche e sociali delle comunità, insieme a iniziative per rafforzare la governance locale e la coesione sociale, potrebbero essere cruciali per stabilizzare la situazione.
In questo contesto la comunità internazionale potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel sostenere gli sforzi del governo della Papua Nuova Guinea. L’assistenza tecnica e finanziaria per migliorare le capacità delle istituzioni locali di gestire le dispute e fornire sicurezza potrebbe contribuire a ridurre la violenza. Inoltre, programmi di mediazione e riconciliazione culturale potrebbero aiutare a ricostruire la fiducia tra le diverse comunità.
La crisi attuale in Papua Nuova Guinea evidenzia le sfide complesse che il paese deve affrontare in termini di gestione delle risorse, coesione sociale e sicurezza. Solo attraverso un impegno concertato a livello nazionale e internazionale sarà possibile affrontare efficacemente le cause profonde del conflitto e costruire un futuro più stabile e prospero per tutte le comunità del paese.