di Giuseppe Gagliano –
In un gesto destinato a riverberarsi ben oltre i confini regionali, il governo del Paraguay ha ufficialmente inserito la Guardia Rivoluzionaria Islamica iraniana (IRGC), insieme a Hamas e Hezbollah, nella lista delle organizzazioni terroristiche. La decisione, annunciata il 25 aprile 2025, rappresenta un chiaro posizionamento politico e un segnale di rafforzamento delle alleanze strategiche con Stati Uniti e Israele.
La presidenza della Repubblica ha reso noto che il presidente Santiago Peña ha firmato tre decreti distinti, numeri 3758, 3759 e 3760, come parte di quella che è stata definita una “lotta intransigente contro il terrorismo”. In un comunicato ufficiale, l’esecutivo paraguayano ha ribadito il principio secondo cui il terrorismo costituisce una delle minacce più gravi alla pace, ai diritti umani, alla democrazia e allo sviluppo globale, sottolineando che il Paraguay manterrà una “posizione ferma e non negoziabile” su questo fronte.
Attraverso un messaggio sui social media, il presidente Peña ha motivato l’iniziativa come risposta diretta alle sistematiche violazioni della pace e della sicurezza internazionale attribuite a tali organizzazioni. L’obiettivo dichiarato è consolidare i legami con partner chiave, a partire da Washington e Gerusalemme.
Non è la prima volta che il Paraguay prende misure simili. Già nel 2019, sotto la presidenza di Mario Abdo Benitez, Hezbollah, Hamas, Al-Qaeda e lo Stato Islamico (ISIS) erano stati inseriti tra le entità terroristiche riconosciute dal Paese. Tuttavia, la recente evoluzione delle attività e delle dichiarazioni pubbliche di Hamas e Hezbollah, sempre più difficili da distinguere tra i loro bracci armati, politici e sociali, ha spinto l’attuale amministrazione ad estendere la designazione all’interezza delle due organizzazioni.
La decisione di Asunción ha ricevuto l’immediato plauso degli Stati Uniti. In una nota ufficiale, il Dipartimento di Stato ha elogiato il Paraguay per il suo contributo alla lotta globale contro il terrorismo, sottolineando come tale misura rappresenti un passo cruciale per contrastare le operazioni internazionali di Iran, Hezbollah e Hamas. L’Iran viene nuovamente definito “principale sponsor mondiale del terrorismo”, in particolare attraverso le azioni della Forza Quds, branca esterna dell’IRGC.
Washington ha inoltre messo in evidenza il valore strategico di questa mossa per contrastare il finanziamento e la pianificazione di attentati nelle aree più vulnerabili del continente sudamericano, come la Triplice Frontiera tra Paraguay, Argentina e Brasile, tradizionalmente osservata con attenzione da intelligence e antiterrorismo.
Parallelamente da Teheran è giunta una dura condanna. Il ministero degli Esteri iraniano ha accusato il Paraguay di aver commesso un atto “illegale e ingiustificato”, tacciandolo di violazioni del diritto internazionale. Il direttore generale per le Americhe, Issa Kameli, ha parlato di “pericolosa eresia” e ha puntato il dito contro l’allineamento di Asunción alle politiche di Israele, definito come “regime genocida e occupante”. Teheran ha infine avvertito che il Paraguay dovrà assumersi “la responsabilità internazionale” per le conseguenze di questa decisione.
Il governo paraguayano, dal canto suo, ha confermato la volontà di proseguire su questa strada, ritenendo che la designazione formale di queste entità terroristiche sia un passo imprescindibile per consentire una risposta internazionale più coordinata e incisiva contro le minacce globali.
In un’epoca in cui la geografia del terrorismo si fa sempre più fluida e transnazionale, la scelta di Asunción rappresenta un chiaro tentativo di rafforzare il proprio profilo internazionale, ridefinendo le proprie priorità strategiche e consolidando un asse di cooperazione con le potenze occidentali più impegnate sul fronte della sicurezza globale.