di Giuseppe Gagliano –
Il primo ministro polacco Donald Tusk, che ha accolto a Varsavia il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha accusato la cui la Russia di pianificando atti di terrorismo contro compagnie aeree, segnano un nuovo capitolo nella crescente rivalità tra Varsavia e Mosca. Tusk ha affermato che Mosca potrebbe mirare non solo a compagnie polacche, ma anche a voli internazionali, pur senza fornire dettagli specifici.
Le dichiarazioni di Tusk arrivano pochi giorni dopo che il eem>New York Times ha rivelato un avvertimento dell’intelligence Usa alla Casa Bianca riguardo a presunti piani russi per introdurre dispositivi incendiari su aerei cargo diretti verso gli Stati Uniti e altri Paesi. Episodi sospetti, come l’incendio in un centro di smistamento DHL in Germania e un altro in un magazzino in Inghilterra, hanno intensificato le indagini.
Un caso particolarmente drammatico è quello di un aereo cargo DHL, operato dalla spagnola Swiftair, precipitato vicino a Vilnius, in Lituania, il 25 novembre 2024. L’incidente, che ha causato la morte di un membro dell’equipaggio e il ferimento di altri tre, è oggetto di sospetti di sabotaggio. Nonostante Mosca abbia negato ogni coinvolgimento, governi europei, tra cui la Germania, non escludono un possibile sabotaggio russo.
Varsavia ha intensificato la propria sorveglianza sulle attività russe, con l’Agenzia per la Sicurezza Interna polacca (ABW) che ha segnalato un aumento delle operazioni ibride in Europa. Queste includono sabotaggi alle infrastrutture di trasporto e tentativi di disturbare segnali GPS, già denunciati da altri Paesi membri della NATO.
Le autorità polacche hanno incriminato 20 persone nell’ambito delle indagini su queste attività. Tali operazioni, secondo il ministro degli Affari europei Adam Szlapka, richiedono una risposta coordinata da parte dell’Unione Europea, che deve assumersi la responsabilità della propria sicurezza rafforzando non solo la difesa militare ma anche quella energetica ed economica.
Dal 3 gennaio 2025 la Polonia ha assunto la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea, succedendo all’Ungheria. Questo avvicendamento segna un cambio di approccio: mentre il premier ungherese Viktor Orban manteneva una politica amichevole verso la Russia, descritta come una “missione di pace” che ha suscitato indignazione a Kiev e in altre capitali europee, Tusk ha promesso di utilizzare la presidenza polacca per accelerare il processo di adesione dell’Ucraina all’UE.
Durante una conferenza stampa congiunta Tusk e Zelensky hanno ribadito l’intenzione di superare lo stallo politico sull’adesione ucraina, con l’obiettivo di rompere le resistenze interne all’UE.
Oltre alla questione della sicurezza, la visita di Zelensky a Varsavia ha affrontato il tema delicato dei massacri di Volhynia durante la Seconda Guerra Mondiale, una ferita ancora aperta nelle relazioni polacco-ucraine. I due governi hanno raggiunto un accordo che consentirà l’esumazione delle vittime polacche, un passo importante per la riconciliazione storica.
Le accuse di terrorismo aereo e sabotaggio, sebbene non ancora dimostrate, alimentano ulteriormente le tensioni tra la Polonia e la Russia. Il Cremlino, che ha definito queste affermazioni infondate, potrebbe rispondere con controaccuse o intensificando la propria campagna di disinformazione.
La Polonia, da parte sua, continua a posizionarsi come baluardo della sicurezza europea, cercando di consolidare un’alleanza occidentale che possa contrastare le minacce ibride e militari di Mosca. Tuttavia, l’intensificarsi di queste accuse rischia di polarizzare ulteriormente l’Europa, in un momento in cui l’unità è cruciale per affrontare un conflitto sempre più globalizzato.