Pressioni dell’Italia su Bruxelles: ai profughi il via libera per l’Europa. Un regolamento per le ong

di Guido Keller –

“Quelle del Times sono illazioni, ma, per quanto non vorremmo passare ad azioni unilaterali, la possibilità di concedere ai migranti la protezione umanitaria” che permetterebbe loro di recarsi autonomamente nei altri paesi europei “è già scritta nella legge Bossi-Fini”.
Così il viceministro degli Esteri Mario Giro ha risposto in un’intervista di Mario de Pizzo per RaiNews a quanto riportato dal Times, ovvero che il governo italiano sarebbe pronto a concedere 200mila visti temporanei validi per l’Unione Europea a migranti sbarcati sulle coste del nostro Paese e diretti verso il centro e il nord Europa.
Giro smentisce quindi solo le cifre riportate dal prestigioso quotidiano britannico, ma ammette che la cosa “è in discussione”, anche perché “quello che conta è che noi non vogliamo essere trasformati in un grande hotspot in cui tutti devono rimanere”. “Ai governi europei che ci vogliono far sentire in colpa – ha continuato il viceministro – io rispondo ‘ipocriti’, dal momento che noi teniamo in piedi il valori europei della salvezza della vita insieme al pragmatismo del governo comune dei flussi. Quest’ipocrisia deve cessare”.
Per il Times – e Giro lo ha ammesso – l’Italia potrebbe ricorrere alla direttiva europea 2001/55, risalente alla guerra dei Balcani per favorire il movimento dei profughi *.
Intanto fonti del Dipartimento della Pubblica sicurezza hanno fatto sapere che giovedì scorso si sono incontrati una delegazione italiana, rappresentanti di Frontex e della Commissione europea per discutere di una regolamentazione per le ong che operano in mare, alla luce del fatto che vi sarebbero state navi che si sono recate fino nelle acque libiche e che si sarebbero accordate con gli scafisti per imbarcare i migranti.
In occasione del vertice Interni di Tallinn del 6 luglio all’Italia era stato affidato il mandato di redigere entro pochi giorni un codice di comportamento delle ong, le cui navi – è quanto è trapelato – non potranno entrare nelle acque libiche, spegnere i trasponder, fare segnali luminosi notturni o telefonate agli scafisti e trasbordare i naufraghi da una nave all’altra. Le ong dovranno inoltre dichiarare le loro fonti di finanziamento, avere le corrette certificazioni di idoneità e trasmettere alle autorità inquirenti quanto verrà loro richiesto.
In caso il regolamento venisse disatteso, alle navi verrebbe impedito l’attracco ai porti italiani.

* Direttiva 2001/55/CE del 20 luglio 2001 sulle norme minime per la concessione della protezione temporanea in caso di afflusso massiccio di sfollati e sulla promozione dell’equilibrio degli sforzi tra gli Stati membri che ricevono gli sfollati e subiscono le conseguenze dell’accoglienza degli stessi.

Nella seconda foto: il viceministro agli Esteri Mario Giro.