
di Elisabetta Corsi –
Shinzo Abe lancia in occasione del G20 a Osaka la dichiarazione “Osaka Track”, ossia il tentativo di arrivare a promuovere la diffusione dei dati a livello internazionale in tutta sicurezza. Ma non può essere possibile, come ha dichiarato Abe, senza delle regole comuni per il libero movimento dei dati.
Questa iniziativa era stata già introdotta al World Economic Forum, ma Shinzo Abe vuole concretizzarla ora, creando delle regole comuni in termini di diffusione globale dei dati con migliore possibilità di protezione dei dati personali, della proprietà intellettuale, senza dimenticare la cybersecurity.
Dopo l’incontro sono 24 i paesi ad aver firmato l’accordo, escluse India, Sudafrica e Indonesia. In particolare l’India ha disertato del tutto l’incontro.
Abe ha dichiarato che le economie guidate dalla tecnologia digitale possono innovare e incoraggiare la crescita economica. A tal fine è necessario predisporre un insieme affidabile di regole per la libera circolazione dei dati.
Nel proseguire nelle sue dichiarazioni, Shinzo Abe ha affermato che “per liberare questo potenziale di massima utilità sono necessarie regole internazionali che siano in sintonia con il rapido progresso della digitalizzazione”, e ha aggiunto che “Soprattutto la regolamentazione del flusso di dati e del commercio elettronico, che sono i motori di crescita nel settore digitale, è una missione urgente”.
Donald Trump ha dato pieno sostegno al progetto di Abe, affermando che la libera circolazione dei dati è parte integrante del successo dell’economia digitale americana, insieme a una forte tutela della privacy e della proprietà intellettuale, e l’accesso al capitale e all’innovazione. “L’economia digitale è un motore cruciale della crescita economica. Allo stesso tempo, mentre espandiamo il commercio digitale, dobbiamo anche garantire la resilienza e la sicurezza delle nostre reti 5G”, ha detto Trump, facendo una critica neanche troppo velata al colosso delle telecomunicazioni cinese Huawei. “Questo – ha sottolineato – è essenziale per la nostra sicurezza e prosperità condivisa”. Come è già noto Huawei è stata esclusa dal mercato statunitense proprio dall’amministrazione Trump per i presunti rischi alla sicurezza nazionale.
Abe spera che questo porterà slancio ai negoziati sul commercio elettronico presso l’Organizzazione Mondiale del Commercio. A questi negoziati hanno espresso la volontà di partecipare ben 78 paesi.
Le opinioni sulla privacy e sui dati sono diverse nelle varie parti del mondo, quindi non è facile un accordo formale. L’Unione Europea è preoccupata per la condivisione dei dati al di fuori del blocco a causa delle preoccupazioni sulla privacy, mentre la Cina e la Russia hanno firmato stabilendo così le norme per il traffico di dati. Anche se secondo alcuni parti interessate, le politiche restrittive di questi due paesi potrebbero ostacolare le operazioni commerciali delle multinazionali e soffocare così l’innovazione. A tal proposito è intervenuto Xi Jinping dichiarando, a difesa del suo paese, che “la governance efficace dovrebbe promuovere la raccolta, l’analisi e l’applicazione dei dati, e tutti i paesi devono gestire individualmente i dati con ordine.” E’ stata un pò declassata a evento secondario per evitare di ostracizzare i paesi non ancora decisi su tale proposta.
Se l’incontro di Trump e il presidente russo Putin è stato abbastanza cordiale e scherzoso con la battuta di Trump a proposito delle imminenti presidenziali del 2020 “non intromettetevi più nel voto”, lo stesso non si può dire del bilaterale tra Theresa May e Vladimir Putin, in cui la premier inglese si è rivolta al leader russo in modo molto freddo e distaccato. La May ha dichiarato che ”La normalizzazione delle nostre relazioni bilaterali è impossibile finché la Russia non porrà fine alle sue azioni irresponsabili e destabilizzanti che minacciano il Regno Unito e i suoi alleati”, un chiaro segnale che vi sono ancora rancori tra le due potenze e soprattutto la May preme perché la Russia si prenda le sue responsabilità sul caso Skripal.