Putin riorienta il “riorientamento” e chiede a Saipem di riprendere i lavori del South Stream

di Enrico Oliari –

south stream grandeSaipem riprenderà i lavori per conto della South Stream Transport BV del gasdotto che dalla Russia porterà l’energia in Europa passando attraverso il mar Nero: la notifica della revoca della sospensione era arrivata a San Donato Milanese lo scorso 8 maggio unitamente alla richiesta di continuare la posa dei tubi sui fondali, e contestualmente la Russia partirà con la costruzione della prima traccia del gasdotto Blue Stream, il quale arriverà in Turchia e soddisferà la domanda di energia di Ankara.
A mettere i bastoni tra le ruote al presidente russo Vladimir Putin per la costruzione del South Stream non erano state le sanzioni internazionali dovute alla crisi ucraina, bensì l’ostruzione esercitata direttamente da Bruxelles per non ritrovarsi a dipendere troppo dall’amico-nemico a est.
Infatti Putin aveva spedito invano l’amministratore delegato di Gazprom, Alex Miller, e il suo ministro degli Esteri, Serghei Lavrov, in giro per l’Europa a tentare di firmare contratti con i singoli paesi interessati dal passaggio del colossale gasdotto, ma la Commissione aveva messo in guardia Bulgaria, Romania e Austria dal dar addito a simili progetti strategici senza il proprio placet, pena le procedure di infrazione.
Putin era stato così costretto ad arrendersi ed il 2 dicembre scorso aveva comunicato da Ankara, dov’era in visita, che “il gas verrà riorientato verso altri consumatori” a causa della “mancanza di volontà dell’Ue di sostenere il gasdotto”.
In realtà da subito il “riorientamento” delle forniture di gas era suonato come un po’ come un bluff, dal momento che come l’Europa, miglior mercato, ha bisogno di acquistare il gas, così la Russia ha la necessità di venderlo, vista anche la crisi economica che, a causa delle sanzioni e soprattutto del crollo del prezzo del petrolio, sta attraversando al Russia.
Il tracciato del South Stream è suddiviso in due grossi tronconi, la sezione offshore nel mar Nero e quella su terra. Il tratto nel Mar Nero è lungo circa 900 km ed in alcuni punti arriva alla profondità di -2.250 m; partendo dal porto russo di Beregovaya raggiungerà Varna, in Bulgaria. Da lì arriverà in Austria, fino a collegarsi con la rete del Tarvisio.
Attraverso la Turchia transiterà, oltre al Blue Stream, anche il Tanap (Trans-Anatolian gas pipeline), che poi continuerà in Tap (Trans Adriatic Pipeline), il quale porterà il gas dall’Azerbaijan (e forse anche dall’Iran) in Puglia.