Quando gli ex nazisti diventarono le spie dell’Urss

di Giuseppe Gagliano –

L’Unione Sovietica inflisse un danno incalcolabile alle agenzie di spionaggio della Germania occidentale, e per estensione ai loro protettori americani, reclutando dozzine di ex nazisti che entrarono a fare parte dell’intelligence della Germania occidentale dopo la Seconda guerra mondiale. Queste sono le conclusioni preliminari di uno studio sull’argomento di Danny Orbach, https://www.haaretz.com/israel-news/.premium-how-the-soviets-recruited-nazi-war-criminals-to-spy-on-the-west-1.9272286?v=1604139668642
docente di storia alla Hebrew University di Gerusalemme, che si basa su documenti recentemente declassificati di agenzie di intelligence americane e tedesche.
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale e la spartizione della Germania, la Repubblica Federale Tedesca, comunemente nota come Germania Ovest, istituì una nuova agenzia di intelligence, il BND. Sotto la tutela americana e britannica, il BND si concentrò sulla lotta alla sovversione comunista ed ebbe come principali antagonisti sia la Repubblica Democratica Tedesca che l’Unione Sovietica.
Tra il 1956 fino al 1971 il BND impiegò centinaia di ex membri delle agenzie di intelligence tedesche dell’era nazista che provenivano dalla Gestapo (la polizia segreta di stato tedesca in tempo di guerra) e dal Sicherheitsdienst (servizio di sicurezza), che era l’intelligence delle SS. La ragione per assumere questi ufficiali è che erano esperti in operazioni anticomuniste, avendo trascorso molti anni a lavorare contro l’Unione Sovietica e i suoi sostenitori all’interno della Germania. Il loro passato criminale come membri delle organizzazioni più spietate della macchina da guerra nazista fu ignorato. Alla fine i loro file furono distrutti da un imbarazzato BND negli anni ’60 e ’70.
Ma lo studio di Orbach mostra che molti di questi ex ufficiali dell’intelligence nazista non sentivano alcuna fedeltà alla Germania occidentale, che consideravano una effimera creazione americana. Inoltre molti erano opportunisti, amanti del brivido, e cercavano attivamente di vendere segreti ad agenzie di intelligence straniere. Sebbene questi ex nazisti “lavorassero come mercenari e talpe per il miglior offerente”, la maggior parte fu reclutata dall’Unione Sovietica, dice Orbach. Molti sono stati guidati da sentimenti di vendetta contro l’occidente, che hanno accusato della sconfitta della Germania nella guerra.
Tra questi ex nazisti c’era Heinz Felfe, un ex ufficiale del Sicherheitsdienst di Dresda, che “disprezzava gli americani” per aver distrutto la sua città natale, dice Orbach. Ha scalato i ranghi del BND, diventando infine capo del controspionaggio sovietico. Secondo Orbach, Felfe ha consegnato ai sovietici migliaia di fascicoli della BND classificati e ha rivelato da solo le identità di almeno 100 agenti della Cia dietro la Cortina di ferro. Alla fine fu arrestato e imprigionato nel 1961, ma fu rilasciato nel 1969 in cambio di 21 cittadini occidentali detenuti nell’Unione Sovietica. Ha vissuto la maggior parte del resto della sua vita nell’Unione Sovietica e nella Germania dell’Est. Morì nel 2008.
Questo importante e fondamentale ricerca dello studioso israeliano, che meriterebbe certamente di essere tradotta in lingua italiana, rappresenta un importante tassello per comprendere meglio la storia della Guerra fredda e in modo particolare la storia dello spionaggio durante lo stesso periodo. Ma soprattutto contribuisce a confermare da un lato l’efficienza dei servizi segreti sovietici e dall’altro lato a confermare come, al di là delle differenze ideologiche tra Germania occidentale e URSS nel contesto della guerra segreta, contassero e contano ben altre cose che le contrapposizioni politiche e morali tra nazioni. Il primo precetto infatti di ogni Stato è tutelare la sicurezza nazionale, cioè porre in essere tutti gli strumenti necessari per salvaguardare i propri interessi in nome della ragion di Stato e della realpolitik indipendentemente dai precetti morali come avevano già pienamente compreso sia Machiavelli che Guicciardini.