Ramadi caduta, conquistato il compound governativo. Restano alcune sacche

di Viviana D’Onofrio –

Le forze irachene, supportate dalle milizie volontarie sciite e da quelle popolari (Hashd al-Chaabi), sono riuscite a prendere il controllo dell‘ex complesso amministrativo di Ramadi, ultimo baluardo dei jihadisti dello Stato Islamico nella città. Le informazioni non danno ancora un quadro preciso della situazione, ma testimoni hanno riferito di numerosi jihadisti in fuga verso nord-ovest.
Nelle scorse settimane le forze governative avevano lanciato una massiccia offensiva finalizzata a riconquistare la città, che capitale della provincia a maggioranza sunnita di al Anbar; situata a 100 km ad ovest di Baghdad, era caduta nelle mani dello Stato Islamico lo scorso 17 maggio. Nella serata di ieri le forze governative erano riuscite a penetrare nel centro della città.
I jihadisti hanno posto fino all’ultimo una strenua resistenza, ed hanno tentato di rallentare l’avanzata dei regolari disseminando mine lungo le strade e ricorrendo ai cecchini e agli attacchi suicidi.
“Tutti i combattenti dello Stato Islamico hanno lasciato il compound governativo di Ramadi; non c’è più resistenza”, ha annunciato il portavoce dell’unità speciale antiterrorismo dell’esercito iracheno, Sabah al-Numan, il quale ha anche spiegato che l’intero perimetro del complesso governativo deve essere comunque bonificato da mine e trappole esplosive perché le truppe governative ne possano prendere il controllo completo.
“La conquista del complesso – ha continuato al-Numan – significa che i combattenti dell’Isis sono stati sconfitti a Ramadi. Il passo successivo è quello di cancellare tasche di resistenza che potrebbero essere presenti qua e là in città“.
L’offensiva dell’esercito iracheno è stata supportata dai raid aerei della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti e che vede coinvolti i velivoli di Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.
La presa di Ramadi, importante dal punto di vista strategico, rappresenta un duro colpo del lo Stato Islamico e solo ieri il leader dello Stato islamico, il “califfo” Abu Bakr al-Baghdadi aveva lanciato un messaggio di sfida all’occidente in cui sosteneva che i raid aerei della coalizione internazionale non stessero riuscendo nel loro intento di arrestare l’avanzata dello Stato Islamico e che, al contrario, sarebbe più forte di prima ed in espansione.
In realtà i jihadisti dello Stato islamico sono in forte difficoltà e continuano a perdere terreno, mentre le forze governative irachene hanno messo a segno un secondo importante successo dopo la presa di Tikrit dello scorso 31 marzo.