di Giuseppe Gagliano –
Il governo della Repubblica Democratica del Congo (RDC) ha smantellato una presunta rete di spionaggio ruandese e ha accusato i suoi membri di aver complottato per assassinare il presidente del paese. Questo sviluppo, annunciato alla fine della scorsa settimana dalle autorità di Kinshasa, ha fatto precipitare le relazioni tra i due paesi.
La RDC ha a lungo accusato il Ruanda di addestrare ed equipaggiare i membri del cosiddetto Movimento 23 Marzo (M23), che sono stati impegnati in un conflitto decennale con lo stato congolese nella provincia del Nord Kivu. Dal marzo dello scorso anno le forze governative della RDC sono state impegnate in una grande offensiva contro l’M23, ma il gruppo ribelle continua a controllare diverse città e villaggi strategici nel Nord Kivu. Nel frattempo il Ruanda ha accusato la RDC di usare l’offensiva come pretesto per invadere il Ruanda. A sua volta la RDC ha sospeso una serie di accordi bilaterali con il Ruanda ed ha espulso l’ambasciatore ruandese da Kinshasa.
Giovedì scorso il vice ministro degli Interni della RDC, Jean-Claude Mandongo, ha pubblicato un video sui social media annunciando l’arresto di diversi membri di una presunta rete di spionaggio ruandese.
Secondo Mandongo la struttura di spionaggio era composto da due presunte spie ruandesi e due complici congolesi. I due ruandesi sono stati identificati, secondo i resoconti dei media della RDC, come Juvenal Nshimiyimana e Moses Mushabe, che è presumibilmente un ufficiale dell’intelligence in servizio nella RDF.
In base a quanto ha spiegato il ministro i due ruandesi erano di stanza nella RDC come dipendenti di un’organizzazione umanitaria non governativa chiamata African Health Development Organization (AHDO).
Le autorità della RDC sembrano credere che l’AHDO servisse come copertura per l’intelligence ruandese, anche se non hanno fornito alcuna prova per questa affermazione. I funzionari di Kinshasa ritengono anche che le spie ruandesi operino in altre filiali AHDO in tutta la RDC. Le dichiarazioni del ministero dell’Interno suggeriscono che sono imminenti ulteriori arresti di presunte spie ruandesi. Secondo i funzionari della RDC, le strutture della AHDO erano strategicamente situate adiacenti all’aeroporto internazionale N’djili di Kinshasa al fine di monitorare i movimenti della flotta aerea presidenziale. In un rapporto pubblicato martedì le autorità della RDC hanno affermato che la presunta struttura spionistica ruandese prevedeva di assassinare il presidente della RDC Félix Tshiskedi, abbattendo il suo jet presidenziale. Il governo ruandese ha respinto queste affermazioni.