Regeni: Gentiloni, ‘manteniamo la posizione di insoddisfazione’

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regeni giulioIl ministro degli Esteri Paolo Gentiloni è tornato oggi sul caso del ricercatore italiano Giulio Regeni, scomparso al Cairo la notte del 25 gennaio (anniversario di Piazza Tahrir) e il cui corpo seviziato è stato trovato il 3 febbraio lungo la strada che collega la capitale egiziana ad Alessandria.
Intervistato da Radio Rai, Gentiloni ha ribadito che la collaborazione promessa dall’Egitto “è stata finora assolutamente inadeguata”, per cui “Sono in corso nuovi contatti tra le procure, mi auguro che l’attività del procuratore Pignatone possa riannodare qualche contatto utile, ma intanto manteniamo la nostra posizione di insoddisfazione”.
Il capo della Farnesina ha poi spiegato di aver trovato in occasione della riunione dei ministri degli esteri dell’Ue a Lussemburgo del 19 aprile la “consapevolezza generale delle modalità” con cui sono avvenuti i fatti “e in un contesto interno all’Egitto che è sotto gli occhi di tutti”.
Ha quindi ammesso che, in questo momento di raffreddamento delle relazioni con l’Egitto, “ci sarà qualcuno che cercherà di inserirsi per cercare conquistare posizioni privilegiate”, ma l’Italia non può farsi condizionare dalle relazioni economiche.
Il ministro ha poi affermato che “se qualcuno immaginava che il trascorrere del tempo avrebbe diminuito la nostra attenzione e ci avrebbe costretto a rassegnarci a un ritorno alla normalità delle relazioni” si sbagliava, anche perché il ritorno ai normali rapporti “dipende da una collaborazione seria” sul caso.