Romania. Lotta tra Governo e Consiliul Fiscal sul taglio delle tasse

di Giacomo Dolzani –

romania_flagLa decisione del primo ministro rumeno, Victor Ponta, di ridurre drasticamente il carico fiscale su famiglie ed imprese non ha incontrato l’opinione favorevole del Consiliul Fiscal (Consiglio Fiscale), l’ente governativo adibito a valutare le scelte e le politiche economiche dell’esecutivo, al fine di garantire la stabilità del bilancio statale.
Il Consiglio, istituito nel 2010, facendo propri gli avvertimenti del Fondo Monetario Internazionale (Fmi), ha criticato pesantemente questo taglio delle imposte, in quanto potrebbe ridurre le entrate dell’erario in maniera non sostenibile rischiando, sul lungo termine, di peggiorare la situazione.
Dal canto suo Ponta ha accusato gli esperti del  Consiglio Fiscale di essere prevenuti e pessimisti, affermando che “da quando stiamo governando non sono giunte altro che opinioni negative su ogni nostra scelta; se guardano all’economia in una maniera diversa dalla nostra è normale che non troveremo mai un punto di accordo.”
Bucarest ha infatti deciso di ridurre l’Iva di 4 punti percentuali, passando dal 24 al 20%, portando al 9% le imposte su carne, pesce, frutta e verdura, alleggerendo quelle che gravano sulle piccole imprese, oltre che quelle su carburanti ed alcolici.
Il Consiglio Fiscale ha stimato che, con queste misure, il disavanzo di 3.3miliardi di euro del 2014 arriverà a superare i 6.3miliardi nel 2019, rischiando di annullare i risultati di anni di politiche di austerità che si erano rese necessarie per far quadrare i conti, le quali hanno consentito di diminuire il deficit, passando dal 7.2% del 2009 al 1.8% del 2014.
Una relazione della Commissione Europea [1] ha però evidenziato delle prospettive incoraggianti per l’economia rumena, il cui prodotto interno lordo crescerà del 2.7% nel 2015 e del 2.9% nel 2016; questi dati positivi, che secondo il Consiglio Fiscale sono stati interpretati da Ponta in maniera troppo leggera ed ottimista, hanno dato al governo una base per poter lanciare la campagna di riduzione delle tasse che, secondo l’esecutivo, dopo anni di tagli degli stipendi e di privazioni, imposte anche da Bruxelles, garantirà finalmente alle famiglie una maggiore disponibilità economica e, di conseguenza, un’aumentata possibilità di spesa che darà, con il conseguente aumento dei consumi, l’impulso positivo di cui necessita l’economia rumena.

Twitter: @giacomodolzani