Ruanda. Macron si scusa per le responsabilità della Francia nel genocidio

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Il presidente francese Emmanuel Macron si è recato in Ruanda in visita ufficiale, dove ha incontrato il collega Paul Kagame per discutere di relazioni bilaterali. Si tratta di un evento importante in quanto giunge dopo 25 anni di tensioni tra i due paesi: nel 1994 Parigi sostenne concretamente il governo a guida hutu di Juvenal Habyarimana contro il Fronte Patriottico Ruandese (RPF) dominato dai tutsi, che dal 1990 era impegnato in un conflitto volto a ripristinare i diritti dei tutsi in seguito a più di quarant’anni di violenze contro di loro. La Francia fornì armi ed addestramento militare alle milizie giovanili di Habyarimana, gli Interahamwe e Impuzamugambi, che erano tra i principali mezzi governativi per perpetrare il genocidio che seguì all’attentato all’aereo presidenziale ruandese del 6 aprile 1994. Le vittime furono in pochi mesi 800mila, quasi tutte civili barbaramente trucidati a colpi di machete.
Macron ha visitato oggi il Memoriale del Genocidio a Kigali, ed ha affermato che “Vengo qui a riconoscere le nostre responsabilità”, e che la Francia “non si è resa complice del silenzio”, ma “per troppo tempo non ha fatto un esame della verità”. Ha poi insistito che “Questo percorso di riconoscimento, attraverso i nostri debiti, i nostri doni, ci offre la speranza di uscire da questa notte e di camminare nuovamente insieme. Su questo solo coloro che hanno attraversato la notte possono forse perdonare, farci il dono di perdonarci”.
Al Memoriale di Kigali, sono seppelliti i resti di oltre 250mila delle circa 800mila vittime del genocidio.
Il presidente ruandese Paul Kagame ha definito il discorso di Macron come “un atto di coraggio”, che “vale più delle scuse”.