Giuseppe Gagliano –
Le autorità russe stanno indagando sull’attentato avvenuto questa mattina nella parte settentrionale di Mosca, dove un ordigno piazzato in un’auto, una Toyota Land Cruise, è esploso ferendo gravemente due persone. Le vittime sono due individui, marito e moglie, ma potrebbe essere stato un triste caso di omonimia a far perdere le gambe al cinquantenne Andrei Torgashov e a ferire in modo grave la moglie.
Con tutta probabilità infatti l’obiettivo potrebbe essere stato un omonimo e coetaneo della vittima, tanto che a smentire di essere rimasto ferito è stato un militare di alto grado del Gru (servizio segreto russo) di nome Andrei Torgashov, nato anch’egli nel 1974. Questi aveva fondato nel 2022 la società di sicurezza privata Vector-Zashchita, e nel quadro del conflitto ucraino è stato vice comandante dell’unità di comunicazione satellitare militare nella regione di Mosca. Torgashov ha assicurato alla Ria Novosti di non essere più in servizio e di ritenere che l’attentato sia stato fatto alla persona sbagliata per un caso di omonimia.
L’attentato di oggi porta alla luce una serie di questioni politiche e di sicurezza interna in Russia. L’idea che l’attentato possa essere stato frutto di un errore mette in evidenza l’incertezza e la complessità della situazione attuale in Russia, soprattutto in un contesto di tensioni crescenti dovute al conflitto ucraino. La possibilità che un civile sia stato colpito per un caso di omonimia dimostra quanto sia fragile la linea tra obiettivi militari e vittime civili, sollevando interrogativi sulla sicurezza dei cittadini e sull’efficacia delle misure antiterrorismo.
La posizione del Gru si trova in una posizione delicata. Da una parte, deve affrontare l’imbarazzo di un possibile errore che ha portato al ferimento di un civile innocente; dall’altra, deve gestire le conseguenze di un attentato che, in ogni caso, rappresenta un grave fallimento in termini di sicurezza. La dichiarazione di Torgashov di non essere più in servizio e di ritenere di non essere il vero obiettivo dell’attentato solleva ulteriori domande sulla sicurezza degli ex ufficiali militari e sui protocolli di protezione che vengono adottati per prevenire tali incidenti.
Questo incidente si inserisce in un contesto già teso a causa del conflitto ucraino. La Russia è coinvolta in una guerra che ha esacerbato le divisioni interne e ha messo sotto pressione le forze di sicurezza. Gli attacchi all’interno del paese, come quello di oggi, possono essere visti come tentativi di destabilizzazione e di intimidazione, non solo verso figure militari attuali ma anche verso ex ufficiali che continuano a svolgere ruoli di rilievo nel settore della sicurezza privata.