di Alberto Galvi –
La cooperazione tra Cina e Russia nel Circolo Polare Artico potrebbe minacciare gli interessi di altri paesi. Negli ultimi anni la Russia ha rafforzato la sua presenza militare nel Circolo Polare Artico, ed anche la Cina ha investito denaro nell’esplorazione polare e nella ricerca.
La Russia ha inoltre firmato un accordo con la Guardia costiera cinese per l’applicazione congiunta del diritto marittimo al fine di garantire che il Circolo Polare Artico non diventi un territorio di discordia e un territorio di tensione.
La regione polare è vista come sempre più strategica. La Cina è uno dei principali finanziatori dello sfruttamento energetico russo nell’Artico, ma intende sfruttare la rotta del nord per far transitare le merci dirette a occidente attraverso un percorso quasi dimezzato rispetto allo Stretto di Malacca e al canale di Suez.
La Russia detiene la più grande flotta di navi rompighiaccio, ma ora Stati Uniti, Canada e Finlandia si sono accordati per costituire un consorzio proprio di tali mezzi necessari per transitare lungo la rotta del nord.
All’interno del Circolo Polare Artico si trovano i seguenti paesi: Danimarca (Groenlandia), Finlandia, Russia, Canada, Norvegia, Svezia, Islanda e Stati Uniti.