di Giuseppe Gagliano –
La Russia ha iniziato a produrre un nuovo drone kamikaze a lungo raggio chiamato Garpiya-A1, utilizzando motori e componenti cinesi, che è stato schierato nel conflitto in Ucraina. Secondo fonti di intelligence europea, tra luglio 2023 e luglio 2024 sono stati prodotti oltre 2.500 esemplari di questo drone presso una fabbrica situata a Izhevsk, in Russia. Il Garpiya-A1 è stato utilizzato contro obiettivi sia militari che civili, causando danni significativi alle infrastrutture e provocando vittime. Il drone ha caratteristiche simili al drone iraniano Shahed-136, ma integra tecnologie cinesi come i motori Limbach L-550E, prodotti dalla sussidiaria cinese di un’azienda tedesca.
Questa nuova produzione di droni evidenzia una crescente cooperazione tra la Russia e la Cina in ambito tecnologico-militare, nonostante le dichiarazioni ufficiali di Pechino sulla neutralità nel conflitto ucraino. Il governo cinese ha infatti affermato di controllare rigorosamente l’esportazione di componenti a possibile uso militare, ma le forniture di questi materiali continuano a essere un punto di preoccupazione per gli Stati Uniti e la NATO, che chiedono a Pechino di interrompere qualsiasi supporto alla Russia.
L’importanza strategica di questi droni sta nel loro utilizzo per attacchi a lungo raggio, con un’autonomia di circa 1.500 km, confermando l’impegno della Russia nel rafforzare la propria capacità bellica nonostante le sanzioni internazionali. La produzione di questi droni, secondo gli esperti, rappresenta un significativo passo avanti per la Russia nella sua indipendenza tecnologica dalle forniture iraniane.