Russia. Putin ha fissato per il 1 luglio la data del referendum per la riforma costituzionale

di Alberto Galvi

Il presidente russo Vladimir Putin ha fissato per il 1 luglio la data per il voto nazionale sugli emendamenti costituzionali che gli avrebbero consentito, tra l’altro, di rimanere al potere fino al 2036.
Il leader russo ha sostenuto che il paese avrà 30 giorni prima del voto per compiere ulteriori sforzi per controllare il contagio e rendere la votazione completamente sicura.
Putin ha annunciato la decisione parlando in diretta durante una videochiamata in una riunione con i copresidenti del gruppo di lavoro sulla preparazione del disegno di legge. Il leader russo ha insistito sul fatto che il ritmo dell’epidemia è rallentato, consentendo alla nazione di tenere il voto in sicurezza.
Intanto il presidente in carica ha approvato le modifiche alla legge elettorale del paese, permettendo ai russi di votare elettronicamente o per posta. Tuttavia, non è chiaro se il nuovo sistema sarà disponibile per il referendum costituzionale che si svolgerà tra circa un mese.
Questo sistema di voto aiuterà a fermare la diffusione del nuovo coronavirus, poiché non sarà più necessario recarsi ai seggi elettorali.
In caso contrario gli elettori avranno la possibilità di votare durante i 6 giorni precedenti il 1 luglio per ridurre gli assembramenti e aumentare la sicurezza contro il contagio da Covid-19.
Il voto in questo caso si svolgerà all’aperto e verranno distribuiti all’ingresso ai seggi guanti, mascherine e penne gratuite.
Nelle ultime settimane la diffusione dell’epidemia è rallentata, la Russia ha per il momento quasi 415mila contagiati, anche se continua a registrare un costante aumento del numero di nuovi casi.
La proposta di modifica costituzionale è stata approvata a marzo dai legislatori e approvata dalla Corte costituzionale. Il referendum era stato previsto per il 22 aprile, ma a causa dell’epidemia di coronavirus, il voto nazionale era stato rinviato.
In seguito all’approvazione delle modifiche proposte dal governo, si richiede l’approvazione da parte dei 2/3 dei membri delle 2 camere del parlamento.
Inoltre la procedura per modificare o redigere una nuova costituzione necessita della formazione di una Corte costituzionale. L’approvazione di tali emendamenti richiede la maggioranza dei 2/3 dei membri del suo totale.
Infine il passaggio legale di un referendum richiede la partecipazione della maggioranza assoluta degli elettori. Inoltre per convalidare il quesito referendario serve la maggioranza assoluta dei voti validi.
L’attuale mandato di Putin è iniziato nel 2018, ed è il secondo consecutivo di 6 anni, mentre fino al 2008 il mandato durava solo 4 anni.
La costituzione attuale non permette al presidente eletto di rimanere in carica per più di 2 mandati consecutivi. La nuova riforma permetterà all’attuale presidente russo di essere eletto per un quinto mandato nel 2024, e presumibilmente un sesto nel 2030.
Dall’inizio dell’anno il referendum è stato il punto fondamentale nell’agenda politica di Mosca. L’approvazione definitiva delle modifiche arriverà se più della metà degli elettori del paese la condividerà durante il voto nazionale.
Se approvati, gli emendamenti costituzionali consentiranno al presidente in carica di trascorrere altri 12 anni al potere dopo la fine del suo attuale mandato nel 2024.
Le modifiche costituzionali che vuole apportare il presidente Putin non servono solo al leader russo per rafforzare il suo potere all’interno del paese, ma sono anche un’arma nei confronti della Corte europea dei diritti dell’uomo e di altri organismi internazionali che su questi argomenti si sono spesso scontrati con l’establishment di Mosca.