Russia. Putin si garantisce il futuro: riforma costituzionale e Mishustin a capo del governo

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Il presidente russo Vladimir Putin ha introdotto nel quadro di una riforma costituzionale maggiori poteri al parlamento e soprattutto al governo, togliendoli al presidente. Non si tratta di una rinuncia a parte delle proprie prerogative, ma dal momento che sono stati fissati due mandati per la carica di presidente, Putin ha pensato di garantire la propria centralità quando nel 2024 scadrà il suo secondo mandato.
Ricordiamo che Putin è stato presidente dal 1999 al 2008, quindi per due legislature, poi premier dal 2008 al 2012 e da allora, per altre due legislature di cui una in corso, di nuovo presidente.
Con un decreto annunciato all’Assemblea Federale, ovvero le Camere riunite più il gotha dell’amministrazione statale, Putin ha creato appositamente per l’attuale premier e suo fedelissimo Dmitrij Medvedev il ruolo di vice capo del Consiglio di sicurezza russo, e a capo del governo ha messo Mikhail Mishustin, approvato dalla Duma con 383 voti a favore, 41 astenuti e 0 contrari.
Mishustin è stato fino ad oggi a capo del servizio fiscale federale russo, e la scelta su di lui è caduta per la lontananza dagli apparati politici, notoriamente invisi allo “zar di tutte le Russia”.