Russia. Moex non apre: borsa rischia tracollo e Putin la presidenza

di Giacomo Dolzani –

Per il secondo giorno consecutivo il Moex, la borsa di Mosca, non ha aperto: il governo russo ha infatti deciso di sospendere le contrattazioni anche nella giornata di oggi per evitare, o almeno rimandare, il tracollo finanziario. Dopo l’attacco delle forze della Federazione russa all’Ucraina e l’annuncio di sanzioni da parte dell’occidente il 24 febbraio scorso il Moex è infatti crollato di oltre 33 punti percentuali, per poi riguadagnare il 20% il giorno successivo.
Anche il valore del rublo è crollato nei confronti di Euro e Dollaro: mentre la settimana scorsa per comprare un euro ci volevano circa 86 rubli, oggi ne servono oltre 126 di conseguenza, per garantire la stabilità finanziaria, la banca centrale russa ha alzato i tassi di interesse sui prestiti dal 9,5% al 20%, un valore mai toccato prima che, stando a quanto affermato da un documento dell’istituto: “farà aumentare i tassi di interesse sui depositi delle banche russe, compensando i correntisti per le perdite dovute alla svalutazione della moneta e all’inflazione”.
Nonostante queste misure drastiche sarà però difficile per il Cremlino evitare quello che probabilmente si rivelerà uno shock finanziario senza precedenti per il paese, escluso dal sistema di pagamenti digitali Swift, quasi isolato dal mondo e dal quale molte grandi aziende straniere sono ormai fuggite o stanno per farlo.
Una situazione di questa gravità, oltre che sul benessere dei cittadini russi, può influire pesantemente anche sulla stabilità dello stesso governo: i magnati miliardari dell’industria e della finanza sul cui appoggio il presidente Vladimir Putin ha fondato gran parte del suo potere potrebbero infatti ora, vedendo le loro fortune messe in pericolo dalle politiche del Cremlino, adottare una linea politica più conciliante nei confronti dell’occidente, nel tentativo di limitare i già gravi danni causati dalla guerra; una dinamica che potrebbe causare la fine dell’ormai ventennale regime putiniano.

(Foto: Depositphotos).