Russia. Zelensky: con domani stop al gas attraverso l’Ucraina

di Guido Keller

A seguito della decisione ucraina di non rinnovare per il 2025 il contratto di transito del gas russo verso l’Europa, l’azienda energetica russa Gazprom ha iniziato la riduzione del flusso di gas annunciando che a breve verranno inviati solo 37,2 milioni di metri cubi rispetto ai 42,4 milioni di ieri. Con domani Gazprom non dovrebbe pompare più gas nelle condutture, cosa che colpirà in modo diretto paesi come la Moldavia e la Slovacchia, dove il primo ministro Robert Fico è impegnato in una lotta contro il tempo per contrastare l’emergenza. Fico ha già fatto sapere che se verrà interrotto l’afflusso di gas russo, la Slovacchia bloccherà la fornitura di energia elettrica all’Ucraina, poiché il comportamento del presidente ucraino Volodymyr Zelensky “costerà decine di miliardi di euro ai cittadini e alle imprese europee”.
L’Ungheria continuerà invece a essere servita dal gas russo attraverso il gasdotto TurkStream, che da Russkaya attraversa il Mar Nero fino a Kivikov, nella Turchia europea.
Si calcola che la decisione di Zelensky costerà all’Ucraina 800 milioni di euro in mancate royalty, mentre Gazprom perderà 5 miliardi di euro, che si aggiungono ai 7 miliardi persi nel 2023.
Nonostante paesi come l’Italia possano usufruire di altri fornitori, come Algeria, Norvegia, Azerbaijan e Qatar (per il Gnl), sono previsti in Europa forti aumenti del costo dell’energia a causa del calo dell’offerta.
Nei giorni scorsi il presidente russo Vladimir Putin ha comunque annunciato che il gas russo verrà fornito agli acquirenti interessati in forma liquida con le navi gasiere.
Sabotato e messo fuori uso dai servizi ucraini il NordStream, che portava il gas russo in Germania attraverso il Baltico, e chiuso il Yamal-Europa, che trasportava il 10% del gas russo diretto in Europa attraverso la Bielorussia e la Polonia, resta aperto solo il TurkishStream, mentre il BueStream, costruito da Gazprom e dall’italiana Eni, porta il gas da Izobilnuj ad Ankara.