Sahara Marocchino. Elmedraoui, ‘diritti civili e sviluppo: non ci credete? Venite a vedere’

Il numero uno della delegazione per i diritti umani e i media nelle province del sud del Marocco porta a Dakhla una delegazione di giornalisti e di analisti per mostrare una realtà ben diversa da quella raccontata dal Polisario.

Red

Le provincie meridionali del Marocco sono in continuo sviluppo sia umano che infrastrutturale, segno della volontà del governo di non lasciare il Sahara Marocchino indietro rispetto al resto del paese, il quale è da tempo di costante crescita economia.
Nonostante il riconoscimento degli Usa e di molti altri paesi del Sahara quale regione del Marocco, permangono perplessità, specialmente nel mondo europeo, spesso alimentate da una stampa di parte, o più semplicemente dalla non completa conoscenza del tema.
Abbiamo così intervistato il numero uno della delegazione per i diritti umani e i media nelle province del sud del Marocco Hicham Elmedraoui, il quale ha rivolto un appello “alle organizzazioni internazionali per i diritti umani e i media a visitare le province del sud del Marocco per scoprire la realtà della situazione”.
Elmedraoui è da poco rientrato da una “spedizione giornalistica” a Dakhla, dove ha accompagnato analisti, attivisti per i diritti umani e operatori del settore per favorire un contatto diretto con la realtà della regione.

– Quale scopo aveva la visita alla città di Dakhla?
”Rientra nel quadro della missione multinazionale sui diritti umani e sui media nelle province del sud del Marocco, organizzata dall’Associazione Sahara in collaborazione con l’Organizzazione africana delle Nazioni Unite tra il 5 e il 9 maggio, con la partecipazione di attivisti per i diritti umani e professionisti dei media di diverse nazionalità”.

– In cosa è consistito il programma?
”Si è trattato di un impegno intenso che ha visto incontri con il mondo delle istituzioni, dei diritti umani e dell’impresa. La risposta di chi ha partecipato è stata molto positiva: c’erano due italiani, una statunitense, una tedesca e un siriano”.

– Che impressioni hanno riportato?
”Francamente i membri della missione sono rimasti impressionati dal livello di sviluppo nella regione e dal livello delle libertà civili. Sono rimasti colpiti anche dal lavoro della Commissione regionale per i diritti umani a Dakhla, nonché dall’entità dei progetti di investimento nell’area, come il grande porto da un milione di Tau in fase di costruzione. Visitato anche un consorzio per la lavorazione del pesce, le cui cifre sono di 500 dipendenti e 80mila tonnellate di pescato lavorato all’anno”.

– Che messaggio vuole inviare con questo genere di iniziative?
“Vorrei dire a tutti gli organismi e organizzazioni internazionali, specialmente ai media, che le province del sud del Marocco sono aperte a tutti e che tutti possono toccare con mano la realtà sociale, dei diritti civili, le condizioni economiche e di sviluppo del Sahara Marocchino. Di andare quindi oltre la retorica di parte e ingiusta promossa dall’Algeria e dal Polisario”.

(Foto: pda).
(Foto: Notizie Geopolitiche / EO).
(Foto: pda).
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